Con gli undici brani di “Saved!” inizia la nuova vita artistica di Kristin Hayter, musicista statunitense salita alla ribalta internazionale grazie al successo del progetto Lingua Ignota, iniziato nel 2017 con l’autoprodotto “Let The Evil Of His Own Lips Cover Him” e portato a conclusione con l’acclamatissimo “Sinner Get Ready” del 2021. Appena quattro dischi per un’esperienza importante ma dolorosa per l’artista del Rhode Island che, fino a non troppo tempo fa, viveva la sua musica come strumento per elaborare e superare traumi sorti a seguito di una serie di abusi, violenze domestiche e relazioni tossiche (tra cui quella con Alexis Marshall, frontman dei Daughters).
Nel novembre 2022 Kristin Hayter ha annunciato in via ufficiale la fine definitiva della pagina Lingua Ignota. Troppo faticoso per lei continuare a proporre brani scritti e registrati in uno dei periodi più bui e penosi della sua vita. Meglio lasciarsi alle spalle il male sofferto e aprire un nuovo libro caratterizzato da atmosfere, direzioni artistiche e spunti inediti.
In realtà “Saved!” non fa tabula rasa di quanto prodotto in passato ma segna davvero una rinascita per Hayter, qui protagonista di un insolito viaggio alle radici della musica americana tradizionale. Le sonorità tipiche del gospel, del folk, del blues e del country vengono stravolte dalla visione oscura e tormentata dell’autrice, capace di trasmettere emozioni potentissime anche in registrazioni volutamente di qualità scadente.
Nastri rovinati dal degrado del tempo, fruscii angoscianti, urla inquietanti, pianti disperati e versi estremamente disturbanti segnano in maniera profonda i 46 minuti di “Saved!”. Un album per tanti aspetti faticoso ma affascinante, frutto del talento limpido ma sporco di sangue di Kristin Hayter, qui alle prese con una serie di composizioni originali e riletture di vecchi classici americani.
Il dolore che era alla base della musica di Lingua Ignota continua a pulsare ma, sotto il magma putrescente del noise, si intravedono spiragli di luce. La voce bellissima di Hayter e il pianoforte aprono squarci di melodia su una tela dove i grumi di sofferenza, per quanto in via di liquefazione, sembrano resistere agli sforzi salvifici della sua autrice.
Un velo di disperazione avvolge le canzoni intensissime di “Saved!”, un album di pura spiritualità, in bilico tra antichità e modernità, in cui nulla viene lasciato in superficie. È un viaggio nel cuore e nella pancia di un’artista che, seppur fragile, sa essere straordinariamente forte dal punto di vista musicale, perché in grado di trasmettere con pochi strumenti e incredibile efficacia tutte le sue emozioni più crude e vere.
“Saved!” è un lavoro difficile, criptico, straziante ma soprattutto commovente, pieno di canzoni davvero coinvolgenti e toccanti (“I Will Be With You Always”, “May This Comfort And Protect You”, “The Poor Wayfaring Stranger”, “I Know His Blood Can Make Me Whole”, “How Can I Keep From Singing”). Fortemente consigliato.