Ritroviamo i bolognesi MATER dopo l’EP “Not this time” uscito nel marzo 2022. Il quartetto gioca bene le sue carte e non ha paura di mostrare svariate facce di una cangiante personalità musicale. Questo rende decisamente interessante l’ascolto, che sembra non volersi focalizzare su un genere chiaro e distinto. Nota di merito questo, non certo di demerito.
“Lollipop” ha un lavoro delizioso sulle voci e si dimostra ottima apertura per l’EP. La canzone scivola benissimo su un tracciato melodico orecchiabilissimo. Se parlassimo di Bowie come riferimento ci prendereste per pazzi? Spero proprio di no. Certo che non riesco a non mandare in loop la canzone. Il ritornello è davvero costruito alla perfezione per farsi ripetere a oltranza, la chitarra disegna trame accattivanti e il passaggio in cui sul tappeto ritmico si elevano le voci, beh, ma ha portato dritto all’ epicità di certi brani anni ’80. Viene da dire che se un EP inizia così alto potrebbe essere un rischio e invece il passo non è affatto più lungo della gamba.
Il 3 brani successivi hanno la capacità e la forza di richiamarmi gli ani ’90, come se in una cantina ombrosa si fossero trovati i primi Placebo e certi eroi americani come i Stone Temple Pilots. “Nothing” ci colpisce quando meno te l’aspetti: sei in attesa della botta ma non sai quando arriverà…ma poi eccola li e ti lascia i segni sulla faccia, poco da fare. “Feels Like Home” ci richiama anche i Soundgarden più ombrosi e cupi, quelli in cui le ombre sono davvero più importanti dei momenti luminosi. I ritmi bassi del brano favoriscono le emozioni e la canzone sa davvero essere avvolgente.
“I Lied” porta in primo piano il suono della testiera ,che forse non graffierà come la chitarra (che non manca, tranquilli), ma tratteggia una malinconia che emerge dall’apparenza più easy e più pop made in UK del brano, che nel finale sale di tono e diventa quasi epico.
Da Bologna sempere belle cose.
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