Se c’è una cosa di cui noi di IFB andiamo fieri è la nostra rubrica chiamata “Brand New”. Il nostro impegno nell’andare a scovare ottime band “minori” o con scarsa visibilità  spesso viene riconosciuto dai nostri lettori, che ci ringraziano per le segnalazioni e per aver fatto scoprire loro dei nuovi gruppi. Riconoscimento che, ovviamente, ci gratifica e ci spinge a continuare la nostra “ricerca” con ancora più impegno e attenzione.

Tanti sono stati i brani, gli album o gli EP che, nella nostra rubrica, in questo 2023, abbiamo portato alla ribalta. Ne scegliamo, riproponendoli, venticinque, tra i tanti, consapevoli che i nomi indicati potranno ripresentarsi alla ribalta anche nel 2024, magari, questa volta, pure con i favori di critica e pubblico.

Quindi, se volete conoscere oggi gli (si spera) eroi di domani, beh, tenete sempre gli occhi aperti su “Brand New”. Questa selezione targata 2023 (che non è in ordine d’importanza o modello classifica, attenzione) è stata cura da Fabrizio, Ricky, Zacky, Francesco e Antonio.

I 5 BN di Antonio Paolo Zucchelli

ALBUM: CMAT – Crazymad, For Me
CMAT poteva ripetersi dopo il successo del suo debutto con un altro lavoro dai toni country-folk, ma invece è riuscita a evolvere in maniera brillante e intelligente, costruendo un album indie-pop, non solo gustoso e variegato, ma anche pieno di ottime qualità.

TRACK: TESS CALLAGHAN – None Of Beauty’s Daughter
Melodie deliziose dai toni dreamy, con tocchi cinematografici e un leggerissimo velo di psichedelia che ci ricordano le ultime cose degli Still Corners e ci regalano tre minuti di delicatezza ed emotività.

TRACK: OCIE ELLIOTT – Come On By
La dolcezza del loro indie-folk dalla strumentazione minimale è impreziosita dalle leggere armonie dei due canadesi: una piccola perla ricca di poesia e sentimenti!

TRACK: NOBRO – Let’s Do Drugs
Un adrenalinico pezzo punk-rock, “Let’s Do Drugs” ha un glorioso coro pieno di grida e potenza e sembra innalzare le Nobro verso un ulteriore livello.

TRACK: SPIRITUAL CRAMP – Better Off This Way
Il brano, in poco più di due minuti, riesce a esaltare chiunque lo ascolti con quei suoi folli e vibranti riff chitarristici, le sue melodie impressionanti e un’incredibile giocosità che tanto ricorda i primi lavori degli svedesi Hives: adrenalina a fiumi!

I 5 BN di Francesco De Salvin

TRACK: DUBINSKI – Downtown Operation
Chitarre che tagliano a fette il tempo e lo spazio. Linee di basso che galleggiano nei vortici sonori creati dai sintetizzatori. Questo, e molto altro, si respira all’interno di “Downtown Operation”, singolo(ne) pubblicato quest’anno dai fratelli Gaine, in arte Dubinski.

TRACK: GIRLS WHO CARE – You’ll Never Know That
Gran bel pezzo, dove sonorità vintage ed un cantato con i controfiocchi danno vita ad un’atmosfera che si affaccia dalle parti degli instant classics. Personalmente, il brano di Erik Helwig – aka Girls Who Care – mi ha ricordato i primissimi REM.

EP: NERANEVE – Neraneve
Cinque brani che spaziano dal post-rock allo shoegaze (che si affaccia dalle parti degli Slowdive e dei Nothing), pur non disprezzando una certa dose di elettronica. “Grandine”, per esempio, è uno di quei pezzi di cui innamorarsi al primo ascolto. Non foss’altro che per la sua atmosfera sognante.

ALBUM: PETRA VON KANT – Closer
L’immaginazione al potere. È un po’ questo il sunto di “Closer”, primo album dei Petra Von Kant, pubblicato per Lost Generation Records / fuoritempo. Musicalmente si tratta di un disco figlio dell’incontro creativo tra le intuizioni sonore di Danilo “Zoot” Marianelli ed i testi di Fabio Babini (rispettivamente, chitarrista e singer dei Venus In Disgrace).

I sette brani che compongono la tracklist spaziano dalla psichedelia alla new wave, con un tocco (raffinato) di elettronica. “Living In Mercy Street”, per esempio, è uno di quei pezzi che farebbero la fortuna di tante altre band (anche più blasonate).

TRACK: SLEEP KICKS – Sawdust
Brano superlativo quello della della band norvegese, Sleep Kicks. Musicalmente i Nostri – non solo nella traccia in questione – oscillano tra gli Editors e gli A-ha. Sonorità Eighties, dunque, e cantato che si affaccia dalle parti di Morten Harket per una formazione che rappresenta – senza ombra di dubbio – uno dei nomi più interessanti della scena alternative.

I 5 BN di Fabrizio Siliquini

TRACK: THE LAST DINNER PARTY – Sinner
Immediate, divertenti e capaci di bucare il video, se ci aggiungiamo una certa capacità nella tenuta di live ad alta intensità allora possiamo dire di trovarci di fronte a delle predestinate.

La cantante Abigail Morris, nella quale vocalmente troviamo facile riconoscere una certa affinità con Florence Welch, è la ciliegina sulla torta di una band di cui sentiremo parlare a lungo.

ALBUM: THE COWBOYS – Sultan Of Squat
Album divertente nel quale la band ci trasmette tutto il suo entusiasmo coinvolgente, tra rock and roll e power pop troviamo una scrittura sfavillante che non cala neanche quando il ritmo si rilassa o il front man Keith Harman che si lascia andare anche ad accenni di falsetto.

Molti brani finiscono per appiccicarsi addosso tra i quali segnalo la sfavillante title track “Sultan of Squat”, “Jhonny Drives A Beater” con una vocalita’ alla Devo e “Raining Sour Grapes” che fa venire in mente Meat Loaf che usciva dal congelatore in “The Rocky Horror Picture Show”.

ALBUM: THE NATIONAL HONOR SOCIETY – To All The Distance Between Us
La band, da un sound tipicamente inglese, realizza un lavoro assolutamente valido tra melodie sognanti e una chitarra che si muove con disinvoltura tra ritmi jangle pop e assoli convincenti, tra giri di chitarra ripetuti e cori anni 60.

Segnalo “As She Spleeps Away” e ““Control” per innamorarvi della band.

ALBUM: YOUTH VALLEY – Lullabies For Adults
Tra malinconiche visioni del mondo e delle relazioni la band stende un tappeto dream pop, pronto ad esplodere tra incedere rock e shoegaze, confezionando un album pieno, barocco ma allo stesso tempo intimo e coinvolgente.

Riescono a mettere in bella mostra anche una interessante chitarra capace di trasportarci sul pianeta Marr e la cosa di certo ci fa piacere.

EP: PERFECT ANGEL AT HEAVEN – Imploder
L’Ep ci mostra una band con delle idee da mostrare e una chitarra eclettica, capace di muoversi tra momenti dolci e altri più aggressivi, dando spazio ad una buona sezione ritmica, scelte melodica interessanti e una vocalità coinvolgente.

Tra i brani assolutamente da ascoltare segnalo “Pastoral” e “In Tight” dove basso e batteria si prendono la scena.

I 5 BN di Zacky Appiani

ALBUM: TALEEN KALI – Flower Of Life
Ci ha positivamente impressionato il debutto di Taleen Kali e della sua omonima band. L’artista di Los Angeles riesce in questo album ad amalgamare la sua propensione “dreamy” con generi anche diversi, dallo shoegaze alla psichedelia con qualche inclinazione riot grrrl che non guasta. 

L’album offre, soprattutto nella seconda parte, episodi più lisergici dove la voce di Taleen trova modo di spiccare in un insieme ben amalgamato. Una band di tutto rispetto che ha ben giocato le proprie carte in questo convincente debutto.

TRACK: BOBSLED TEAM – Analita
“Analita” è il nuovo singolo dei Bobsled Team, duo di Belfast composto da Oliver (chitarra, voce) e Kimberley (basso e voce) di cui avevamo già ben parlato un paio di anni fa in occasione del loro primo album “The colours Blur”.

Il brano è il primo assaggio del nuovo album che uscirà nei primi mesi dell’anno appena iniziato. Melodie fanciullesche giocano su un bell’intreccio tra chitarra e sezione ritmica molto “stile grunge” , Il risultato è ottimo, i ragazzi di Belfast sono partiti con il piede giusto!

TRACK: PICTURE PARLOUR – Judgement day
Katherine Parlour ed Ella Risi sono originarie dello Yorkshire ma non è di certo questo il motivo per cui la loro band Picture Parlour è stata paragonata ai conterranei Arctic Monkeys.

La band ha all’attivo due singoli. Il primo, “Norwegian Wood”, venne pubblicato alla fine di Luglio ma già nel mese precedente l’immagine della band appare sulla copertina del NME.

Due singoli possono decretare la nascita di una grande band? Gli Arctic Monkeys non delusero. I Picture Parlour potrebbero essere una gradita novità. Attendiamo l’album per un giudizio più mirato.

TRACK: RED PERIL – Bollywood Gangsta
Stefania F. Cardenas l’avevamo conosciuta come leader del gruppo londinese Madonnatron. Ci eravamo anche appassionati al loro “psychedelic witch prog” e ci si chiedeva che fine avessero fatto. Abbiamo quindi accolto con piacere il primo singolo di Stefania aka Red Peril. La musicista italo-messicana pubblicherà un EP la prossima primavera. “Bollywood Gangsta” è un singolo intrigante che conferma l’originalità creativa della Cardenas.

EP: BIG CRY COUNTRY – Living Condition
Davvero niente male questo EP della band di Washington DC che con questi cinque brani dimostra una invidiabile maestria nel comporre motivi schietti e con un buonissimo gusto per la melodia che in questo disco viene servita in gran quantità. Sin dalla iniziale “Pest Control” le chitarre corrono veloci trascinando il resto della band in un energetico mix di pop-punk e power pop energetico.

La cantante Roxanne ha la voce ideale per questo genere grintoso e solo nella splendida “Call It In” rallenta e trova anche un lato morbido e gentile, tanto da ricordare Harriet Wheeler dei Sundays.

I 5 BN di Riccardo Cavrioli

EP: WISHY – Paradise
“Paradise” sembra una versione da cameretta dei MBV in una salsa speciale, tra l’acustico e il tropicale e una dolcezza anni ’60, una canzone bellissima con una melodia limpidissima, poi ecco il trionfo sonico di “Donut”. “Spinning” è fortissimamente Hatchie, ballabile e dream allo stesso tempo, “Blank Time” ha un taglio quasi lo-fi, più spartano rispetto al resto dell’EP, con una predominanza ritmica e un andamento quasi R&B. Chiude “Too True”, dal suono pieno e chitarristico ma ancora con una melodia pop clamorosa e dolcissima: in questo i Wishy hanno davvero una marcia in più!

ALBUM: FRAGILE ANIMALS – Slow Motion Burial
Il primo album di questa formazione non può non essere apprezzato da chi ama il guitar-pop più emozionale, quello costruito con sapienza, con le chitarre rumorose e zuccherose melodie che arrivano sempre dritte al bersaglio. Spesso le canzoni si aprono al sound che si fa sempre più corsposo e suggestivo e ogni brano acquista forza e peso specifico: un esempio su tutti? Beh, non posso non citare la raffinatissima “Everybody Wants The Luck”, vero e proprio climax nel trionfo sonico che ci avviluppa in modo pazzesco.

EP: DEARY – deary
Ancora una volta dobbiamo complimentarci con noi stessi. IFB ha creduto fin da subito sui londinesi deary e questo favoloso duo che esce per Sonic Cathedreal non ha deluso le attese con un EP di debutto che è vera e propria magia sonora, distillato di purezza shoegaze che ci lascia senza fiato, abbagliati da tanta magnificenza. Siamo solo all’inizio della carriera di questo magico duo inglese, eppure sentiamo di poterci sbilanciare, immaginando grandi cose per loro: le capacità per sorprenderci sempre di più ci sono tutte.

EP: THALA – twotwentytwo
Non c’è una canzone fuori posto, non c’è nessun calo emotivo e le melodie ci arrivano dritte al cuore (“Windowsill” in tempo zero sei già li che la canti). Perché THALA è così, dolce, malinconica, quasi vulnerabile, ombrosa a tratti, eppure capace di tirar fuori “gli occhi della tigre” e colpirci con esplosioni chitarristiche che a usare la parola shoegaze non ci si sbaglia poi tanto.

EP: SEA LEMON – Stop At Nothing
Gli uptempo irresistibili, le melodie, i synth che creano l’atmosfera, quel mondo agrodolce che non sai mai se sorridere o essere malinconico, la voce dolcissima e adolescenziale di Natalie, le chitarre sempre gentili ed educatissime e poi il ritornello, costruito per farci impazzire fin dal primissimo ascolto: canzoni come “Vaporized” e “Breakdown” ci lanciano già in orbita. Tutto sempre così leggero e non lo è affatto. La magia del pop. “Dramatic” ha un lavoro chitarristico che quasi mi sorprende.