Gli Axis: Sova erano nati oltre dieci anni fa come il progetto solista del cantante e chitarrista Brett Sova, ma già da tempo si sono trasformati in una band vera e propria e a ottobre è uscito questo loro quarto, realizzato da God? Records e Drag City Records, che arriva a distanza di quasi cinque anni dal precedente, “Shampoo You”.
Il percorso di questo nuovo LP era iniziato addirittura nel 2020 nella loro Chicago e si è evoluto nel corso del tempo, fino a quando sono andati, nel settembre dello scorso anno, dopo numerosi rinvii, agli Harmonizer Studios di Topanga, California, dove, in appena nove giorni, hanno registrato e mixato “Blinded By Oblivion” sotto la cura di un produttore di eccezione come Ty Segall, mentre Carl Saff (Sonic Youth, Bonnie “Prince” Billy, Bambara) si è occupato del mastering.
Il disco si apre con “People” e suscita subito interesse con le sue chitarre dai toni power-pop, un organo in sottofondo e un’inaspettata, delicata e nostalgica melodia a condire il tutto con estrema gentilezza.
Il recente singolo “I’m A Ghost”, dai toni cupi, pieno di fuzz e cattiveria, unisce toni garage-rock chitarristici a influenze post-punk dai ritmi eccitanti e irresistibili.
Non manca nemmeno il punk melodico in “Join A Cult” che pian piano poi progredisce in qualcosa di più noisy, buio e duro, ma senza dimenticare una gradita vena pop.
L’album si chiude poi con “That Dream Again” che ci sorprende trasportandoci verso un mondo pop pieno di nostalgia e di belle melodie, pur pieno di rumorose chitarre fuzzy.
Un disco piacevole e per nulla scontato che mostra una band in crescita che, anche grazie all’aiuto di Ty Segall, riesce a trovare nuovi modi con cui proporsi.