Sono passati oltre dieci anni e mezzo dall’uscita di “The Chronicles Of Marnia”, il quarto LP di Marnie Stern, ma il mese scorso la musicista originaria di NYC è tornata con questo suo nuovo lavoro sulla lunga distanza pubblicato da Joyful Noise Recordings chiamato appropriatamente “The Comeback Kid”.
Durante questo lungo periodo la statunitense, oltre a essere diventata mamma di due bimbi, è stata la chitarrista della 8G Band, il gruppo guidato da Fred Armisen ospite fisso del Late Night With Seth Meyers sulla NBC: solo ad agosto Marnie ha annunciato il suo ritorno ufficiale sui palchi e l’arrivo del suo nuovo album.
La Stern ha inoltre detto:
Mi ricordavo che mi è permesso fare quello che voglio! Questo è mio. Sono io. Sto cercando di andare controcorrente rispetto a questa stronzata che quando si invecchia si perde il senso del gusto.
“Plain Speak” apre i giochi e dà l’occasione a Marnie di mettere subito in mostra le sue incredibili doti tecniche con le sei corde: velocità impressionante e, tra i suoni math-rock, troviamo anche una giocosa voglia pop con una certa sensibilità melodica comunque presente.
Si prosegue con “Believing Is Seeing”, tra math-rock e un’apertura più luminosa con handclapping e grida, prima che intervengano riff decisamente potenti degni di un disco dei White Stripes nella seconda parte del brano.
Più avanti “Working Memory” è senza dubbio uno dei pezzi più esaltanti e veloci di “The Comeback Kid”, dove la chitarra di Marnie rimane sempre gran protagonista.
Dopo la breve cover di “Il Girotondo Delle Note”, giusto e sentito omaggio al maestro Ennio Morricone, ecco “Til It’s Over” che ci porta su territori indie-rock sempre pronti a esplodere, mentre I suoi cori sono assolutamente accattivanti e sanno conquistare nonostante il ritmo sempre molto alto.
Un graditissimo ritorno che vede la Stern ancora in ottima forma dopo dieci anni: un disco frizzante capace di brillare di luce propria attraverso la sua follia, la sua tensione e i suoi incalzanti ritmi.