Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

THE SMILE – “Wall of Eyes”
[XL]
alternative-rock

Il progetto che in un colpo solo manda in estasi e terrorizza (e se la sola presenza degli Smile rappresenterebbe la fine del quintetto di Oxford?) tutti i fans, e non solo, dei Radiohead. Thom Yorke, Jonny Greenwood, affiancati dal batterista Tom Skinner, danno oggi seguito all’ottimo debutto del 2022, “A Light For Attracting Attention“, pronti a farci ascoltare questa ennesima meraviglia in ben due occasioni live romane questa estate.

IVAN GRAZIANI – “Per Gli Amici”
[Numero Uno]
songwriting

Otto tracce inedite del mai dimenticato cantautore teramano ritrovate grazie al lavoro della famiglia e prodotte dal figlio Filippo, nuova testimonianza di uno degli autori e musicisti che più di tutti ha rivoluzionato il modo di intendere la musica d’autore e il rock italiano.

TY SEGALL – “Three Bells”
[Drag City]
songwriting, alternative-rock, garage

In questo nuovo viaggio, più profondo e selvaggio verso il centro del sé, Ty Segall usa il suo vocabolario musicale con sempre maggiore raffinatezza. “Three Bells” è una ricerca ossessiva di espressione. La maggior parte dell’album è suonata da Ty in conversazione con se stesso, ogni canzone si muove attraverso un materiale tematico ripetitivo a modo suo, costruendo un’atmosfera claustrofobica/paranoica, facendo scorrere audaci spinte in avanti verso la morte dell’ego, gli schemi di un passo avanti e due indietro che incorniciano una domanda prioritaria: cosa possiamo fare per superare la conversazione avanti e indietro, per arrivare a un luogo di accettazione.

FUTURE ISLANDS – “People Who Aren’t There Anymore”
[4AD]
elettro-pop

A circa 4 anni di distanza dal precedente “As Long As You Are” (2020) esce oggi “People Who Aren’t There Anymore” disco che segna il ritorno del quartetto di Baltimore e che contiene i 4 singoli già ascoltati nei mesi scorsi (“Deep in the Night“, “King of Sweden” e “Peach“ e “The Tower”). “People Who Aren’t There Anymore” è co-prodotto dalla band insieme a Steve Wright e mixato da Chris Coady che era stato il produttore del disco del 2014 “Singles“.

TORRES – “What an Enormous Room”
[Merge]
indie-rock

La cantautrice americana Mackenzie Scott riporta in pista il suo progetto TORRES con un disco, co-prodotto insieme a Sarah Jaffe e mixato da Tj Allen in Bristol. Julien Baker presenta così questo disco:

Quello che posso dire di TORRES è che penso che la musica provenga da un luogo di reclusione… E penso che sia musica semplicemente incredibilmente buona da ascoltare.

GRUFF RHYS – “Sadness Sets Me Free”
[Rough Trade]
alternative-folk, songwriting

Canzoni in punta di piedi come la title track iniziale, orchestrata a dovere e resa evergreen, “Bad Friend”, subito dopo, invece accelera i bpm, per un brano incalzante, ma sempre confidenziale nel racconto; “Celestial Candyfloss” è una ballata con la solita eccellente produzione, rende ancora più aulica, scritta benissimo, e certifica ancora una volta la bravura di Gruff Rhys e via andando tutta la tracklist gode di saliscendi sonori di grande classe, menzione a parte la curiosa “The sold my home to build a skyscraper”, che sottolinea l’attitudine crooner del disco o la bellissima “Cover Up The Cover Up”.

ANY OTHER – “stillness, stop: you have a right to remember”
[42 Records]
songwriting

Delicato e cristallino, cesellato e affilato come un diamante, è un disco di strappi ricuciti, di emozioni che (ri)trovano il loro spazio e posto. Otto tracce (come sempre in inglese) in cui Any Other, al secolo Adele Altro, si mette completamente in gioco e si conferma come una delle artiste più originali e ispirate in circolazione e uno dei rari progetti italiani capace di attirare l’attenzione internazionale.

KATY KIRBY – “Blue Raspberry”
[Anti-]
songwriting, indie-folk

Secondo disco incentrato sulla scoperta e l’accettazione della propria queerness per l’ottima cantautrice texana Katy Kirby.

ALKALINE TRIO – “Blood, Hair, and Eyeballs”
[Rise Records]
punk rock

Decimo album in studio per la storica band punk-rock americana, l’ultimo insieme al batterista Derek Grant, a bordo da “Good Mourning” del 2003, che ha abbandonato il progetto durante le fasi di missaggio.

FRANK CARTER & THE RATTLESNAKES – “Dark Rainbow”
[Death Cult / AWAL]
rock, punk-rock

Quinto LP che arriva a distanza di poco più di due anni dal precedente, “Sticky“. Il chitarrista Dean Richardson spiega:

Di solito non guardiamo al passato quando facciamo un disco, ma questo ci stava cercando da molto tempo. Alcune canzoni sono vecchie idee rielaborate, occhi nuovi su qualcosa che non si adattava bene agli altri dischi. Alcune di queste canzoni sono andate perse lungo il percorso perché fondamentalmente non abbiamo dato loro spazio.

Carter aggiunge:

Sto assistendo a un mondo che cambia così rapidamente e sto ancora cercando di venire a patti con chi sono e qual è la versione autentica di me. Dando alle persone quello che pensavo volessero, credo di essermi allontanato sempre di più da chi sono veramente, capite? Quindi ora, prima di tutto, do priorità a ciò di cui ho bisogno. La sobrietà mi è stata davvero molto utile.

THE UMBRELLAS – “Fairweather Friend”
[Slumberland Records / Tough Love Records]
jangle-pop

L’album d’esordio degli Umbrellas, con le sue influenze tra The Pastels, Comet Gain, Orange Juice e The Aislers Set, ci aveva fatto impazzire. Ora finalmente la band è pronta a tornare con un secondo album di grande impatto. “Fairweather Friend” è, a quanto ci dicono le note stampa, migliore sotto quasi tutti i punti di vista rispetto al loro debutto, con un songwriting eccellente, una produzione più grande e più ricca di sfumature, e maggior lavoro su voci e armonie.

STELLA BURNS – “Long Walks in the Dark”
[Brutture Moderne]
folk, songwriting

In bilico tra torch songs, Morricone a bassa fedeltà, folk viscerale e un immaginario mondo anni ’50, intimo e personale i Stela Burns rilasciano il loro terzo disco arricchito da varie partecipazioni: Mick Harvey (Nick Cave e PJ Harvey), Ken Stringfellow (dei The Posies e R.E.M.), Marianna D’ama (parte della band live dei Timber Timbre) e lo scrittore americano Dan Fante.

ANNA CALVI – “Peaky Blinders: Season 5 & Season 6 (Original Score)”
[Domino Soundtracks]
alternative-rock

Anna Calvi mette a segno la sua prima incursione nel mondo delle colonne sonore scrivendo ed eseguendo la colonna sonora della quinta e sesta stagione di “Peaky Blinders”, serie televisiva della BBC One. Parlando del suo lavoro alla colonna sonora, Calvi racconta:

Per la composizione di Peaky Blinders sono stati fondamentali i concetti di atmosfera e spazio. Ci sono così tante sfumature quando si tratta di comporre la colonna sonora per un film. E’ più importante quello che si lascia fuori che quello che si lascia dentro. Dovevo lasciare che fosse la voce degli attori a parlare ma trovare il modo di far emergere le emozioni del momento. Sono stata completamente ossessionata da Tommy Shelby, lo sognavo ogni notte mentre lavoravo alla colonna sonora, dovevo vivere veramente nello spettacolo.

TAPIR! – “The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain”
[Heavenly Recordings [Pias]]
alternative-rock

“The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain”, nuovo album del sestetto di Londra che cita tra le sue ispirazioni Eiko Ishibashi e Jim O’Rourke segue una struttura in tre atti – pubblicati da Heavenly Recordings come tre EP di quattro tracce – raccontando la storia di un viaggiatore solitario, un’ambigua creatura rossa nota come The Pilgrim, in viaggio attraverso un paesaggio mitico di foreste inquietanti, mari tempestosi e montagne empie popolate da bestie, uccelli feriti ed eidoloni idealizzati. Una favola fantastica e anticonformista, portata avanti dalla voce nitida e accorata di Gray e dalle melodie istintive e idiosincratiche della band, il progetto sembra a volte l’equivalente musicale dei dipinti di Henry Darger, Henri Rousseau o Philip Guston.   

FABIANO DO NASCIMENTO & SAM GENDEL – “The Room”
[Real World]
jazz

Primo album strumentale firmato dal chitarrista brasiliano Fabiano do Nascimento e dal sassofonista americano Sam Gendel. Dieci tracce, ciascuna resa notevole dall’originalità, dalla maestria e dalla singolare bellezza, dalla precisione tecnica, dalla visione creativa condivisa e dall’empatia, persino telepatica, dei due musicisti.