Yassmine è una delle artiste che in questi anni ho seguito con maggiore attenzione: un’esponente ispirata e talentuosa che ha fatto della sua penna uno strumento attraverso il quale disegnare nuove vie, aprire strade diverse verso nuove sensibilità e consapevolezze di sé stessa e degli altri.
Musica, insomma, come ricerca e allo stesso tempo come strumento di analisi interiore, per generare consapevolezze che possano, pian piano, farsi rivoluzione: tutto questo (e molto di più) condensato nello spazio giusto di un disco forte ed evocativo, “Urbe”. Potevamo non parlarne direttamente con l’artista?
“Urbe” è il disco d’esordio di Yassmine Jabrane: ti va di descriverlo in tre parole? Scegli tu, aggettivi o sostantivi che ti richiamino al mondo evocato dall’EP.
(Voce) narrante, audace, introspettivo
Parlaci di te: il tuo è un percorso che hai costruito negli anni attraverso ricerca e sacrifici. Ma da dove nasce questa passione?
Credo da mia mamma. Lei ha sempre ascoltato tanta musica e questo ascolto perennemente ad alto volume per tutta casa si è poi trasformato nel tempo in canto e così via…
Cosa credi che abbia oggi Yassmine che ieri non aveva, e che questo disco ha aiutato a trovare? Perché c’è molto di te, in “Urbe”…
Probabilmente la consapevolezza. Con “Urbe” ho scavato tanto affondo, in parti che non necessariamente ho mai neanche sfiorato eppure mi ha aiutato a conoscermi un po’ meglio… ne sono molto grata!
Paura, voglia di ripartenza, relazione ed empatia: queste sembrano essere le parole chiave (o almeno, alcune di esse) che emergono con prepotenza dall’ascolto dei tuoi testi. Se Yassmine dovesse rispondere alla domanda “perché scrivi?”, cosa direbbe?
Perchè è l’unico modo in cui riesco effettivamente a parlare. Ascolto molto ma non parlo tanto, e scrivere mi aiuta a buttare fuori. Quindi, si direi perché mi aiuta a verbalizzare.
Parliamo dei brani: c’è un filo rosso, secondo te, che può collegare tutte le canzoni? Se sì, quale?
Decisamente la città. Per me è una raccolta molto cittadina, che sia in maniera esplicita o meno sono tutti brani che vivono di frenesia , comunità e caos.
Associa ogni canzone ad un libro che vuoi consigliare ai nostri lettori.
Urbe – Il grande Gatsby
Lady D – La signora Dalloway
Prima di me – Storia di chi fugge e di chi resta
UAIIA – Il miglio verde
E se invece ti chiedessimo di consigliarci un artista emergente che dobbiamo assolutamente scoprire?
Sicuramente Cesare Augusto Giorgini (che ha prodotto “Urbe”), Etio e Marsali!