Quando degli artisti iconici come i Brutalismus 3000 chiamano, un’intera comunità risponde in men che non si dica. Una comunità che si riconosce dalle piccole cose, dagli occhiali da sole indossati al buio agli outfit scuri ma sgargianti, tatuaggi tribali e treccine. Si riuniscono tutti quanti al Fabrique, 1000 e passa (per essere tirchi, dato che sicuramente erano di più) corpi attaccati l’uno all’altro in una danza avviata in primis dagli Alcatraz, duo tedesco che da subito fa immergere tutti nell’atmosfera della serata, tra stelline proiettate e beat drop che lasciano chiunque in sospeso.
L’energia e la tensione salgono gradualmente con l’ipnotico Sky Leon, quasi aggressivo nel set che propone ma ugualmente valido, come se il suo scopo principale fosse provocare piuttosto che semplicemente far ballare – e in una serata all’insegna della ribellione e della libera espressione, cosa c’è di meglio?
Sicuramente ci sono i Brutalismus 3000, attesi come non mai, l’audience che sembra quasi creare un terremoto quando i due salgono sul palco. Vorrei continuare con le espressioni poetiche dicendo che si respirava pura libertà, la verità è che a tratti non si respirava proprio – tutto normale, considerando che più che un concerto è stata una serata da club. Con degli ospiti d’eccezione che non smettevano di fare saltare il pubblico, ma comunque una serata da club.
Immancabili i classici come “Cicciolina”, “Romantika” e “No Sex With Cops”, nonché l’ultimissimo singolo “Europaträume”: tra beat martellanti, synth che fanno sognare, il duo che beve felice degli shots tra un brano e l’altro e un pubblico che non smette di fremere per neanche un attimo, si capisce presto che quella serata non è una delle tante. Anzi. C’è voglia di fare casino, di ribellione, di fondersi in un tutt’uno con gli altri e con la musica stessa, in un delizioso delirio; ecco, la fanbase dei Brutalismus 3000 si potrebbe definire una comunità unita sotto il segno del delirio, ma solo ed esclusivamente nel miglior senso possibile del termine.
Se vi state chiedendo come sia possibile una cosa del genere, vi tocca assistere dal vivo a un’esibizione dei due berlinesi, che siate amanti o meno del genere – che poi, vista la misticanza tra punk, new wave, gabber, electroclash e tanto altro ancora risulta davvero difficile inserirli in una sola etichetta. Allo stesso modo, nessuna recensione (per quanto positiva o negativa) mi avrebbe mai preparata per bene a questa serata: noi ci proviamo a descriverla, ma la soluzione resta sempre solo quella di cogliere la prima occasione possibile e farsi coinvolgere dallo splendido, inconfondibile delirio dei Brutalismus.