Dopo un album molto più spirituale di quanto potessimo aspettarci, torna quella magia così naturale made in Kula Shaker. La band, con una lunga e bella carriera alle spalle, non vuole mollare la presa dando prova con questo disco di non essere per niente stanca.
Se c’è una cosa della quale non ci stancheremo mai, non si sa come, è del sound dei Kula Shaker. E anche con il loro nuovo lavoro, “Natural Magick”, non possiamo che inchinarci a questa ulteriore prova di resilienza dal successo scontato. Non è facile continuare sulla stessa strada, per così tanti anni, senza stancare. E senza stancarsi, soprattutto. Eppure la band di quel simpaticone di Crispian Mills continua imperterrita a riproporci il loro sound più magnetico e più brit-rock di sempre. Un sound che portano avanti da così tanto tempo perché sanno perfettamente che non ci stancheremo mai di ascoltarlo.
Sono tredici tracce belle cariche, decise. Non mancano i soliti coretti, le solite chitarre elettriche graffianti e sporche e l’apertura all’india come in “Chura Liya (You Stole My Heart) che in maniera sorprendente si unisce a sonorità spagnole/latino americane. Il trittico d’apertura, “Gaslighting” – “Waves” – “Natural Magick”, è la passaporta che ci fa ripiombare nel loro magico universo psichedelico, dal quale poi parte tutto un viaggio nel passato degli anni Novanta che non vorremmo mai finire.
Le influenze rimangono sempre le solite, gli anni ’60 e ’70 con i Kinks o Yardbirds, e le relative tematiche. É proprio con questo album che riscopriamo anche il lato politico, ribelle di questo gruppo. Con “idontwannapaymytaxes” e “F-Bombs” i testi si fanno molto più seri e dirett verso argomenti cardine di questo ultimo anno. Il tutto ridotto, alla fine, con un grande e sentito fuck off.
Non mi aspettavo un disco così bello. Cioè, non mi aspettavo una goduria così old style. Il disco scende bene come una dose di LSD che lo stesso Mills ha ritrovato dopo trent’anni in soffitta mentre cercava il suo sitar abbandonato. “Natural Magick” è una bella oasi di sicurezza per coloro che non hanno mai abbandonato questo genere, questo suono, e che in questo 2024 si sentono persi ed abbandonati.