Gli Anni Ottanta di Mick Hucknall, ovvero, un cocktail (quasi) perfetto di soul “bianco” e di suoni elegantemente appiccicosi come i tanti refrain pubblicitari che gravitavano nell’etere radiofonico-televisivo durante l’ottavo decennio del Novecento. I primi due album della band formatasi a Manchester nel 1985 erano stati accolti piuttosto bene da pubblico e critica. Anche in Italia.

Memorabile, a tal proposito, un’intervista realizzata ad un più che disponibile Mick dal buon vecchio Red Ronnie nel corso del fortunato tour di “Men And Women”. Non solo. Sarà proprio in una delle sue sortite milanesi che il vivacissimo (almeno da giovane) Hucknall inizierà a spargere i semi di quello che rappresenta, ancora oggi, a distanza di ben trentacinque anni, uno dei dischi più iconici degli eighties: “A New Flame”.

Il terzo capitolo della storia dei Simply Red, infatti, è un concentrato di motivetti frizzanti dalle atmosfere jazzy e dall’alto contenuto autobiografico che hanno contribuito a trasportare la musica della formazione anglosassone su dei binari nuovi e non ancora battuti. Già. Perché la partenza del chitarrista Sylvain Richardson aveva lasciato una sorta di vuoto cosmico all’interno della band. Vuoto cosmico colmato egregiamente dall’arrivo dell’ottimo chitarrista brasiliano, Heitor “TP” Pereira, che con le sue linee di chitarra dal sapore di samba, floreali e melodiche, donerà luce nuova alla musicalità dei Nostri.

“It’s Only Love”, per esempio, oltre ad essere la cover riuscitissima di un pezzo di Barry White del 1978, è una di quelle canzoni con cui, di solito, si tende ad identificare l’oramai oceanico repertorio dei Simply Red. E cosa dire della ballatona per eccellenza, “If You Don’t Know Me by Now”? Altro giro, altra cover; questa volta, però, del gruppo soul di Philadelphia Harold Melvin & The Blue Notes. Neanche a dirlo, il secondo singolo estratto da “A New Flame” sarà un vero e proprio successone, che consegnerà alla band di Mick Hucknall le chiavi delle classifiche di mezzo mondo, Stati Uniti compresi.

La title-track, invece, è un brano sfacciatamente allegro, frivolo, super-catchy, che denota l’estrema versatilità vocale dell’iconico frontman del gruppo britannico. Cosa rimane, dunque, trentacinque anni dopo la pubblicazione di “A New Flame”? Senza girarci troppo intorno, potremmo affermare – con un bel margine di sicurezza – che il terzo lavoro di Hucknall (e degli allora compagni) è il ritratto perfetto di un gruppo che sul finire degli Anni Ottanta stava per raggiungere il proprio stato di grazia (culminato poi con l’uscita di “Stars”, 1991).

Certo, anche all’interno di un lavoro di siffatta grandezza, qualche episodio dai toni minori – come le tracce centrali “Turn It Up” e “Love Lays Its Tune” – appare pressoché inevitabile, ma si tratta di un mero dettaglio nell’economia di un album così luccicante. Forse, nel corso del tempo, Mick Hucknall ed i suoi Simply Red hanno un po’ smarrito le coordinate di un percorso che li aveva issati sul tetto del mondo. Ciò nonostante “A New Flame” resta uno di quei dischi fondamentali – una volta si sarebbe detto, “pietre miliari” – per chi vuole provare ad immergersi tra le pieghe di un decennio e di una band che non smettono mai di regalare delle nuove facciate a chi ha voglia di scorgerle.

Trentacinque anni e la fiamma è ancora lì. In bella, bellissima mostra.  

Pubblicazione: 13 Febbraio 1989
Durata: 41:03
Dischi: 1
Tracce: 10
Genere: pop, soft-rock, jazz, blue-eyed soul
Etichetta: Elektra – WEA
Produttore: Stewart Levine

Tracklist:

  1. It’s Only Love
  2.  A New Flame
  3. You’ve Got It
  4. To Be With You
  5. More
  6. Turn It Up
  7. Love Lays Its Tune
  8. She’ll Have To Go
  9. If You Don’t Know Me By Now
  10. Enough