Che bello sentire nuova musica da parte di Any Other! Non lo nascondiamo, ci fa piacere ascoltare questo terzo LP arrivato dopo oltre cinque anni dal meraviglioso “Two, Geography” e, da italiani e amanti della musica di qualità, ci rende orgoglioso sapere che anche all’estero verrà apprezzato.
Adele Altro nel frattempo non è stata quasi mai ferm*, dai tour con Colapesce e Di Martino alla pubblicazione dell’EP di cover nel 2020 fino alla cassetta sperimentale, “Tentativo”, di brani strumentali uscita a maggio 2022 con il suo vero nome.
La press-release lo definisce come un disco di strappi ricuciti, di specchi frammentati e finalmente ricomposti, di emozioni che (ri)trovano il loro spazio e il loro posto: il titolo dell’album fa riferimento alla rimozione dei ricordi quando si subisce un trauma, e a quel bisogno che inevitabilmente arriva a un certo punto della vita di fermarsi e di prendere del tempo per se stess*, per colmare quel vuoto di memoria che si era formato, come ammette anche l’artista di stanza a Milano.
Il disco è stato prodotto da Adele insieme al suo amico e “fratello” Marco Giudici, fedele compagno di avventura fin dall’inizio del progetto Any Other, che si è anche occupato del mixing.
Il pur breve viaggio (trenta minuti esatti) inizia con la bellissima (quasi) title-track “Stillness, Stop”, dove la voce di Adele rimane al centro accompagnata da un piano sincopato e da qualche percussione in sottofondo: la passione e la leggerezza, insieme alla sua dolce melodia, la rendono semplicemente magnifica, ma la sua eleganza riesce anche ad aumentare quando si aggiungono i fiati a questo gustoso primo piatto.
Molto bello, ma altrettanto doloroso il primo singolo “Awful Thread”, dai toni riflessivi e cupi, che comunque gode del suono del piano e degli archi che lo fanno diventare prezioso e uno dei migliori episodi di questo disco.
Ha elementi jazzy molto raffinati “If I Don’t Care” e, sebbene più luminoso e vivace rispetto alla canzone che lo ha preceduto, contiene la stessa malinconia.
Toni celestiali e un ritmo delicato caratterizzano, invece, “Second Thought”, ma a renderla diversa da tutto il resto sono soprattutto le straordinarie armonie corali presenti (e tra di loro veniamo a sapere che c’è anche la voce di Colapesce): emozioni allo stato puro.
“Indistrict Chatter” chiude questo terzo capitolo del progetto Any Other: un brano strumentale solo piano che non nasconde la sua nostalgia, tra sensazioni cinematografiche e gentilezza.
Chiaramente diverso rispetto ai suoi lavori passati, questo “Stillness, Stop: You Have A Right To Remember”, non perde nulla sotto il piano della qualità e, sebbene a nostro avviso suoni più pop, è assolutamente gradevole e ricco di dettagli mai banali: il cammino di Any Other è ancora una volta in crescita.