Roberto Carlos Lange in arte Helado Negro ha raggiunto un livello nella sua varia e apprezzata carriera musicale in cui può esplorare passioni, sviluppare progetti in piena autonomia. Artista libero di osare come e più che in passato, dopo la doppietta “This Is How You Smile” (2019) e “Far In” (2021) torna con un album che celebra la vita ritrovata dopo la pandemia.
Ottimismo, melodia, un sound caldo e accogliente caratterizzano “Phasor” ispirato da una visita all’Università dell’Illinois dove ha potuto visionare il “Sal-Mar” pionieristico sintetizzatore sviluppato dal compositore americano Salvatore Martirano, che permette di creare infinite sequenze sonore. Uno strumento che non poteva non stimolare la curiosità di un artista che è anche sound designer come formazione e indole.
Gli ascolti giovanili di Lange (disco anni ottanta e hip hop) lasciano a volte il passo a una tradizione di stampo folk, retaggio dei genitori che abbandonarono l’Ecuador per la Florida. Eredità rivendicata con forza e orgoglio in brani solari e elettro – acustici come “Flores” e “Es Una Fantasia” che cullano dolcemente e trasportano lontano.
L’anima grintosa e urbana di Helado Negro prende corpo invece in “LFO (Lupe Finds Oliveros)” dedicato alla compositrice Pauline Oliveros e a Lupe Lopez donna di origine americane e messicane progettista di amplificatori della Fender negli anni ’50, nel frizzante minimalismo di “Echo Tricks Me”, in “Out There” con percussioni e elettronica.
Altra storia, altre storie nella dinamica “I Just Want To Wake Up With You” e in “Best For You and Me” due brani che nella loro diversità e verve sonora – brillante e languidamente ritmato il primo, intenso e punteggiato dal pianoforte il secondo – ben rappresentano il Roberto Carlos Lange odierno.
Stesso discorso vale anche per l’arrangiamento di “Colores Del Mar” tra i più convincenti dell’album e “Wish You Could Be Here” vera celebrazione della vita notturna tra sintetizzatori e drum machine, nostalgia e desiderio. “Phasor” è meno autobiografico dei dischi precedenti, ma perfettamente in grado di raccontare il mondo con un’empatia sempre più rara.