Tornano gli Strumbellas dopo ben cinque anni dal precedente, “The Rattlesnake“: pubblicato ancora una volta dalla Glassnote Records, “Part Time Believer”, segna un importante cambio nella carriera della band, visto che il cantante Simon Ward ha deciso di abbandonare per dedicarsi maggiormente alla sua famiglia e al songwriting, pur rimanendo all’interno della formazione con un ruolo dietro le scene.
Una volta concluso il tour di “The Rattlesnake”, il gruppo dell’Ontario ha incominciato a lavorare sul suo successore, scrivendo ben cinquanta canzoni, ridotte poi solo a dodici e registrate per la maggior parte insieme al noto produttore Ben Allen (Gnarls Barkley, Kaiser Chiefs, Walk the Moon), una volta che la pandemia ha dato loro la possibilità di ritrovarsi insieme.
Nella nostra recentissima intervista i canadesi ci hanno detto:
Molto spesso, sia nella vita amorosa che in quella lavorativa o nella vita in generale, tendiamo a credere in noi stessi solo per una parte del tempo; questo album per me parla di superare questa situazione e di trovare il valore di se stessi.
Anche l’iniziale “Hold Me” è un esempio di tutto ciò: pur essendo una canzone d’amore rinchiude comunque una certa malinconia, ma allo stesso tempo sa andare oltre e trovare momenti di allegria e grandezza con un suono che sembra pronto per gli stadi e un ritornello assolutamente irresistibile che dal folk ci trasporta verso strade decisamente più poppy e luminose dai toni più grandiosi, in cui è possibile ascoltare anche ottimi archi.
Pure “Steal My Soul” non nasconde i suoi toni dolci-amari, partendo molto tranquilla con basi semplici e solide con chitarra acustica e handclapping, utilizzando delicatezza ed eleganza per poi trovare soluzioni più maestose e intense.
“Echoes”, in cui si sente la presenza importante di luminosi synth, cerca di trasmettere una certa positività con la sua luce e quella sua voglia di grandezza, mentre la conclusiva “Wreckage”, costruita con chitarra, archi, piano e batteria, risulta più amara e meditativa, regalando un momento di intimità e riflessione.
Ci sono tanti spunti molto gradevoli in questo quinto album degli Strumbellas: i canadesi non pretendono di inventare nulla di nuovo, ma riescono a costruire un disco che vuole emanare positività e gioia e, dopo gli ultimi anni così bui a causa di tutto quello che sta succedendo nel mondo, ascoltare questi quarantuno minuti risulta senza dubbio confortante.