Jack Elliot presenta il suo lato più minimale e vulnerabile, quello che si basa su piccoli segni, su gesti, immagini, suoni che sembrano occupare poco spazio, che tengonop i volumi bassi, ma poi ci acorgiamo sono proprio quelle cose che lasciano di più il segno e restano nella nostra memoria di più. “The Next Chapter” è il suo nuovo EP, registrato tra Göteborg e Malmo e prodotto rispettivamente da Petter Litvahll e Joakim Lindberg.
Tutto è molto dolce, misurato, malinconico. Elliot non cerca mai di alzare i toni, si muove morbido e candido, se mi permettete questo aggettivo. La sua voce, la sua chitarra e melodie che arrivano al cuore. Arrangiamenti minimali, come si diceva, forse solo nel finale di”Foreign Skies” ecco che il ritornello prende forza, vigore e armoniosità, aprendosi anche alla ritmica e a un trasporto che merita di essere svelato con più forza.
Nick Drake e Joni Mitchell sono i punti di riferimento più usati per descrivere la musica di Jack e direi che non ci si sbaglia a tirare in ballo questi 2 nomi storici.
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