Ci hanno fatto aspettare un po’ ma ecco finalmente l’album di debutto degli English Teacher, giovane band formatasi a Leeds composta da Lily Fontaine (voce, chitarra), Lewis Whiting (chitarra), Douglas Frost (batteria, piano) e Nicholas Eden (basso) che dopo un lungo percorso sono finalmente giunti al primo lavoro sulla lunga distanza.
Quello che ci troviamo di fronte e’ un album che non delude assolutamente le aspettative, un lavoro che mette in evidenza un lungo lavoro di preparazione di brani che mettono in mostra una naturale eleganza e varieta’ compositiva che affascina.
La band ha la caratteristica di essere una continua costruzione di brani ambiziosi nei quali la voce di Lily Fontaine si muove con sicurezza alternando lo spoken a una naturale dolcezza che rapisce, mentre il resto della band tra piano e una chitarra di un limpidezza deliziosa lancia attacchi diretti al cuore dell’ascoltatore.
“Albatross” inizia il percorso dell’album e immediatamente evidenzia come sia abbastanza chiaro come questi ragazzi abbiano un naturale e chiaro riferimento a grandi band con i Black Country New Road e agli eterni Slint che nel loro caso rivivono in una versione assolutamente elegante, una pienezza del suono che ci pone di fronte ad una band talmente matura che rappresenta una delle maggiori sorprese del 2024.
“The World’s Biggest Paving Slab” si muove su una base ripetitiva che poi si apre quando la voce di Lily prende in mano un brano che mantiene sempre alta l’attenzione, seguito da “Broken Biscuits” nel quale un pianoforte con semplicita’ diventa la base di un brano che tra spoken, chitarre e base ritmica ricorda una versione luccicante dei Black Country New Road.
“Mastermind Specialism” interpretata a due voci nella sua costruzione acustica e’ un momento delizioso mentre Lily ci canta della paralisi nel prendere strade e decisioni per chi si e’ sempre trovato a meta’ o perlomento si e’ sentito a meta’ di un percorso sempre poco chiaro e coerentemente incoerente.
L’album appare senza momenti bassi ma anzi alterna brani sempre brillanti e dotati di una strana intensita’ che a tratti sorprende, semplicita’ e momenti complessi che si combinano con assoluta naturalezza come avviene in gran parte dei brani, “Not Everyone Gets To Go To Space”, “R&B” e “Nearly Daffodils” sono una parte centrale dell’album deliziosa che convince definitivamente sulla qualita’ di un album che gia’ da i primi brani mi aveva rapito.
Tutto interessante fino alla fine, “You Blister My Paint” nella sua semplicita’ riesce comunque ad avere il suo fascino, cosi’ come i brani che chiudono l’album “Sideboob” e soprattutto la dolce e commovente “Albert Road” nella quale Lily Fontaine porta aneddoti della sua infanzia nel ricordo di un luogo che in fondo non gli apparteneva, finale grandioso di un ottimo album.
Gli English Teacher confermano ampiamente le aspettative e mettono in mostra tutta la loro qualita’, in maniera assolutamente brillante riescono a realizzare un album d’esordio perfetto, di una bellezza talmente scintillante che li rende una delle migliori band in circolazione, “This Could Be Texas” e’ un album imperdibile e uno delle migliori uscite di questo 2024.