“Concrete” dei MILANOSPORT: ovvero, una carrellata di suoni post-punk e di piccoli inni metropolitani che sanno di poeticità urbana ed ancestrale malinconia. Poco male. Federico Lux e soci, infatti, dopo essersi fatti conoscere attraverso dei live oltremodo entusiasmanti in giro per il Vecchio Stivale, hanno confezionato un lavoro che si innalza ben oltre la sufficienza, pur affidandosi a delle componenti per nulla complesse o arzigogolate.
Banalmente, “Concrete” è un disco che fa della semplicità il proprio biglietto da visita. Va da sé, naturalmente, che ascoltando pezzi quali la (splendida) title-track o la stessa “Genau” (uno scanzonato pop-wave-rock in lingua tedesca), non si può fare a meno di evidenziare tutti quei richiami – neanche tanto velati – ad un certo tipo di indie-rock internazionale.
Già. Perché ascoltando l’epica new-wave dei Nostri, si riesce a percepire – sin dalle primissime note – il (non) piccolo dettaglio di trovarsi di fronte ad una formazione con i controfiocchi, pienamente in controllo della propria vision d’insieme e della propria solidità musicale. E così, tra un giro di basso che non sarebbe dispiaciuto ai White Lies degli albori (“Sushi”) e ad un ritornello (quello di “Our Atoms”) che richiama – vagamente – alcuni degli ultimi lavori dei The Drums, i MILANOSPORT si destreggiano piuttosto egregiamente tra dei ritmi serratissimi e dei riffoni geniali che si affacciano dalle parti del punk-rock anglosassone.
Ciò detto, appare oltremodo doveroso – per amor di cronaca – sottolineare che non sia tutto oro quello che luccica. Il rischio di un’opera come “Concrete”, infatti, è quello di apparire un tantino disomogenea. Epperò, l’alta qualità della proposta in questione, riesce a mettere in secondo piano persino quei pezzi (pochi, in verità) che non riescono a brillare di luce propria, poiché ancorati ad un immaginario che sa di già sentito, come nel caso di “Back In The Loop”.
Ad ogni modo, si tratta di piccoli momenti episodici che nulla tolgono ad un album dannatamente accattivante. “Take The Truth” e “Something To Say” concludono degnamente un disco che spruzza energia post-punk da ogni sua nota e che riesce a distinguersi grazie ad una produzione in cui la cura certosina per i dettagli ed una certa coerenza stilistica di fondo, trasportano l’ascoltatore in un microcosmo fatto di brani incendiari e melodie da imprimere nella testa come delicate immagini oniriche.
“Concrete”, in pratica, è un signor disco d’esordio. Ed i MILANOSPORT una band da tenere assolutamente d’occhio.