Non faccio mistero di ammirare moltissimo la scrittura di Oliver Beardmore, capace di mostrare una dolcezza e un lirismo fuori dal comune. Il suo shoegaze è magia sonora, poesie sonore intense e cetrosine, sottili e raffinate che ci lasciano sospesi, in balia di emozioni e suggestioni fuori dal comune.
Il nuovo EP è ancora una volta una bellissima esperienza.
Dolce e soave quando serve, anche grazie a una voce suggestiva che si fa cristallina e scivola dolcemente su trame che non disegnano la potenza “Tracer”, ma che sanno anche abbracciare la vera e propria estasi e beatitutudine “Cold Star”, così sublime da ricordarmi una versione shoegaze dei Geneva (la band anni ’90 di Andrew Montgomery).
Insomma anche questa volta il dado è tratto: Oliver Beardmore si dimostra stella luccicante e imprescindibile nel firmamento shoegaze.
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Oliver Beardmore: Bandcamp