Progetto decisamente intrigante quello dei napoletani No Dada ovvero i musicisti Lorenzo Campese e Marco Maiolino e l’illustratrice Federica De Simone che realizzano un esordio maturo e avventuroso. Sound distopico tra elettronica, noise, proto – jazz quello di “Fossili del futuro” fuori su Soundinside Records prodotto da Michele De Finis (Fanali, Epo, unòrsominòre) e Caterina Bianco (Fanali, PMS, ‘e Zezi, Sula Ventrebianco).
Un concept di dieci tracce che analizzano gli effetti di un evento catastrofico sulla vita di altrettanti personaggi mescolando abilmente stili e riferimenti di ogni tipo, citazioni letterarie e cinematografiche, serie tv, cut-up, intelligenza artificiale e video. Sintetizzatori, sax mutante, archi alieni, ritmi tra elettronica martellante e industrial (“Il Muro”, “L’ultimo giorno (Morte di un A.I.)”, la title track) ma anche melodie dolci e decise in “La città sostituita”, “Guarire (Storia di Un Attentato)” e “Nascondino”.
Il minimalismo di “Coccodrillo”, l’immancabile serie “Black Mirror” citata in “Le Api” e “Cronache del dopobomba” ispirata all’omonimo romanzo di Philip K. Dick fanno chiaramente capire che ci troviamo di fronte a un album di alto livello, che sceglie una narrazione frammentata lasciando all’ascoltatore il compito di mettere insieme i pezzi. Un primo disco onirico e tagliente, che colpisce e affascina tra realtà e fantascienza.
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