Credit: Megan Doherty

Il prossimo 6 settembre, via SharpTone Records, i Boston Manor pubblicheranno il loro quinto LP, “Sundiver“, che arriva dopo due anni dal precedente, “Datura”.

Nato da un semenzaio di ottimismo e sobrietà, il disco celebra nuovi inizi, seconde possibilità e rinascita. Con due membri che hanno recentemente intrapreso la strada della paternità, la speranza è presente in ogni nota.

Come ogni cosa che valga la pena di fare, però, questa speranza è stata conquistata con fatica. In “Sundiver”, il cambiamento non avviene semplicemente, ma è voluto, forgiato nella fiamma del dolore e piegato in forma con un colpo di martello di positività.

Lavorando con il produttore di lunga data Larry Hibbitt e con l’ingegnere Alex O’Donovan, la band ha spostato le registrazioni da Londra ai pascoli più tranquilli delle contee di casa. In “Sundiver” c’è una ricerca di luminosità che sembra un’inversione di tendenza rispetto all’oscurità di “Datura” (2022).

I due singoli pubblicati quest’anno hanno esplorato le seconde possibilità (“Container”) e gli scenari “What If?” (“Sliding Doors”), portando con sé una mentalità rinnovata, con la band chiaramente pronta a creare qualcosa di coinvolgente, abbracciando la natura imprevedibile, gloriosa e devastante della vita come essere umano. I testi passano da universi paralleli a crescita personale, da vividi paesaggi onirici a crudo dolore. Singolarmente sono singole pennellate piene di significato e magia. Insieme sono un paesaggio.

Il cantante Henry Cox commenta il nuovo singolo “HEAT ME UP”:

“Heat Me Up” è stato il primo brano che abbiamo finito dell’album. Eravamo andati a Welwyn Garden City, dove avremmo registrato l’album, per scrivere e fare un po’ di pre-produzione. Era il nostro giorno libero, una giornata caldissima e non avevamo nulla da fare, così abbiamo fatto un barbecue in giardino e abbiamo scritto una canzone. A volte le canzoni richiedono mesi per essere scritte, ma questa è volata via in un pomeriggio. È una canzone che parla dell’ossessione per qualcuno e della gratitudine per ciò che si ha.

Poi dice del disco:

“Sundiver” è il culmine di due anni di lavoro e quattro di pianificazione. Quando abbiamo iniziato la pandemia sapevamo che il nostro prossimo disco sarebbe stato un doppio album pubblicato in due parti, il primo un breve disco di elettronica oscura e noir ambientato in una notte e il secondo un disco di rock tentacolare che documenta il giorno successivo. Entrambi gli album sono il prodotto dei loro ambienti: abbiamo realizzato Datura nel cuore dell’inverno in un complesso di studi senza finestre che per lo più produceva solo techno, entravamo prima che il sole sorgesse e uscivamo molto dopo il suo tramonto, in pratica senza mai vedere la luce del sole. Abbiamo realizzato “Sundiver” a Welwyn Garden City nel corso di due estati, facevamo barbecue tutti i giorni e attraversavamo la strada per raggiungere un prato e schiacciare un pisolino al sole quando non registravamo.

Abbiamo lavorato a questo album fin dalla pandemia. Eravamo ossessionati dall’idea di fare un disco che sembrasse un sole cocente, o quell’orizzonte ondulato/nebuloso che si ha quando il pavimento è super caldo, ma non volevamo che suonasse “felice” o “major key”. Sundiver è di gran lunga il disco migliore e più ambizioso dei Boston Manor fino ad oggi e non potremmo esserne più soddisfatti, spero davvero che i nostri fan lo amino quanto noi.

“Sundiver” Tracklist:
1. Datura (Dawn)
2. Container
3. Sliding Doors
4. HEAT ME UP
5. Horses In A Dream
6. Morning Star
7. Why I Sleep
8. Fornix
9. Dissolve
10. What Is Taken, Will Never Be Lost
11. DC Mini (feat. Heriot)