Otto brani eleganti e ben costruiti quelli che vanno a formare l’esordio sulla lunga distanza di Clio M. al secolo Clio Colombo che dopo una serie di singoli di alto livello (“Fight“, “Earth“, “A Good Day”) conduce l’ascoltatore per mano in un disco misterioso e sensuale dove arrangiamenti orchestrali incontrano l’elettronica con notevoli risultati.
La bella voce virtuosa di Clio M. trova nuovi stimoli in un uso creativo degli archi spesso utilizzati per modellare veri e propri mondi sonori, quelli di “Lies” o della title track ad esempio, accomunati da un forte pathos e senso del drammatico evidente anche in “Tiles”, “Let Go” o “Arpeggi” ballate più classiche, lineari, orchestrate con perizia in un bel crescendo.
Clio Colombo ha uno stile personale, seppur ispirato da artiste come ARCA, FKA Twigs, Weyes Blood, forgiato grazie alla collaborazione con Martin Nicastro alla scrittura dei brani e ai violini, al produttore Giuliano Pascoe, al contrabbasso di Margherita Carbonell e ad Adele Altro (Any Other) alla seconda voce in “Tiles” e “Tabula”. Magnetica e coinvolgente, sperimenta con classe.
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