Dopo essersi formati nell’ottobre del 2022, i Poni Boi – ovvero, la band composta da Andrea Marcellini, Luca “Bisto” Boscolo, Matteo Benocci e Luca Regini – sono giunti alla fatidica meta del primo album. Senza girarci troppo intorno, si tratta di un disco d’esordio con i controfiocchi. Sì, perché parliamo di un album che si lascia ascoltare con estrema piacevolezza e che al suo interno raccoglie tutta una serie di generi: si spazia, infatti, dal surf-punk più adrenalinico e contagioso al garage-pop più convulso ed autoironico
“Sabato 13”, per esempio, ha le stimmate del pezzone dance-punk poiché si affaccia dalle parti dell’indie-rock più internazionale, mentre “Non Siamo MJ” è una sorta di inno scanzonato sulla spensieratezza del periodo adolescenziale. Esistenzialismo e sound accattivante. In sostanza, sono queste le peculiarità maggiori dell’album self-titled realizzato dal quartetto surf/punk marchigiano.
I Poni Boi, in definitiva, rappresentano una delle mine vaganti più interessanti del panorama alternativo italiano. Con una vision, però, decisamente ampia e dal chiaro respiro internazionale. L’esame del primo lavoro discografico, dunque, è ampiamente superata.
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