Certo, non ha un materiale di partenza e la portata epocale di “Get Back”, la docuserie Disney sui Beatles a firma di Peter Jackson, ma questo documentario sui Beach Boys è assolutamente un must see per chiunque adori indentrarsi nella genesi di alcuna della migliore pop music mai prodotta.
“The Beach Boys” è infatti attentissimo sia a percorrere l’evoluzione musicale di una band seminale e del suo geniale deus ex machina, attraverso filmati d’epoca e testimoniante tecniche, che a tratteggiare al contempo una storia famigliare difficile e trattare con delicatezza la storia di un uomo tormentato come Brian Wilson.
Alcuni momenti sono letteralmente da crepacuore. Quando i membri della famiglia Wilson e il cugino Love aprono il baule dei ricordi, alcuni anche molto difficili, come la fragilità psicologia ci Brian e il ruolo giocato nella storia della band da Murry Wilson, pater familias e manager, ad esempio. Ma anche quando irrompe la voce fuori campo di Paul McCartney che racconta lo shock provato al primo ascolto di “Pet Sounds” e la domanda che rivolse a John Lennon: “What are we gonna do now?“.