Non ha ottenuto tutto ciò che meritava “MacKaye” sesto disco dei Non Voglio Che Clara uscito l’anno scorso (ne avevamo parlato qui). Le numerose recensioni lusinghiere non si sono purtroppo tradotte in altrettanti concerti dal vivo e solo di recente la band bellunese ha trovato nuovi spazi aprendo alcune date del tour di Vasco Brondi.
“MacKaye Soundtrack” è una buona occasione per riprendere in mano quell’album, una raccolta di demo e outtakes più due inediti (“Fino a qui” e “La stazione”) e una cover – dei Fugazi ovviamente – che ricostruiscono la genesi dei dieci brani pubblicati nel 2023. Intuizioni, errori, ripensamenti, rimpianti in un dietro le quinte che regala gradite sorprese.
L’intensità di “Fino a qui” innanzi tutto, che complici i fiati di Giordano Sartoretti (tromba) Zeno Merlini (sax contralto) e Riccardo delle Vedove (trombone) sfodera un tono dolcemente pop soul, con un crescendo delicato e soffuso. Dinamico e sognante è il secondo inedito – “La stazione” – tra separazioni, la pioggia e le strade di Milano, il freddo e un cappello regalato.
“Il primo temporale del 2017″ versione alternativa de “Il Primo Temporale” mette a nudo il lato più soft di un brano dalle molte anime, che qui viene presentato in chiave ben più melodica rispetto a quella poi inclusa nell’album. “I’m so tired” omaggio a Ian MacKaye rilegge fedelmente uno dei pezzi più dolci e delicati dei Fugazi tratto proprio dalla colonna sonora di “Instrument”.
I sei demo svelano molto del lavoro certosino fatto dai Non Voglio Che Clara per amalgamare a livello sonoro canzoni nate in tempi diversi, minimali e asciutte come la title track o con un’identità già precisa e delineata (“L’identikit” o “Le suore”). I completisti gradiranno molto scoprire ancora una volta la solarità del gruppo, ben chiara in “MacKaye Soundtrack” che chiude un viaggio tra ricordi adolescenziali.