Date le forze messe in campo, a partire dal ruolo di creatore e regista dei primi tre episodi rivestito da quel genio di Park Chan-Wook, era la serie di quest’anno che più aspettavo. Con queste premesse, và quindi detto che un po’ di delusione c’è stata: una seconda parte, anche a causa della regia un più sciapa di Marc Munden, molto inferiore alla seconda e il ritmo non sempre impeccabile.
Ma anche altre piccolezze che butterò qui e lì.
Tratta dall’omonimo premio Pulitzer di Viet Thanh Nguyen, la serie segue la storia di una doppia spia, un mezzo sangue franco-vietnamita infliltrato dai viet cong tra le fila della polizia segreta del vietnam filo-americano. Siamo un po’ in Vietnam e un po’ nella Los Angeles della seconda metà degli anni ’70, dove il Nostro si confronta con momenti spionaggistici e altri ben più comici, con recalcitranti despoti vogliosi di riconquistare la terra, con gli immigrati vietnamiti che faticano conquistare la propria fetta di sogno americano e con una girandola di personaggi che incarnano i subdoli metodi dell’americanismo ai tempi della guerra fredda.
Questi ultimi, un capo della Cia, un professore di storia, un regista cinematografico e un candidato al congresso, sono tutti interpretati da Robert Downey Jr.! Si tratta di una scelta rischiosa, che non manca di qualche pecca, ma lui ci ha messo il suo enorme talento e una tonnellata di istrionismo e alla fine diverte di brutto.
Del resto, a ben pensarci, ciascuno di essi rappresenta una sfaccettatura della propaganda di quegli anni e la loro somma ne è una rappresentazione accurata e tentacolare.
Gli episodi di Chan-Wook, specie il primo sono diretti e prodotti all’insegna della retromania, tengono con il fiato sospeso e quando virano verso l’action sorprendono per il livello di coinvolgimento che possono raggiungere – la parte del decollo dell’aereo dopo la caduta di Saigon è brutale. Il capolavoro è però l’episodio 4, affidato al brasiliano Fernando Meirelles e intepretato tra gli altri da un micidiale e grottesco David Duchovny, puro meta cinema che diverte da impazzire e fa riflettere.