Una carriera lunga ormai venticinque anni quella dei MONO, anniversario che celebreranno con un tour in cui saranno accompagnati da un’orchestra. Abbinamento non certo inedito per una band nata nel 1999 in un Giappone molto diverso da quello odierno, che funziona meravigliosamente come dimostra il dodicesimo album “Oath”. 

Credit: Bandcamp

Undici brani registrati e mixati dal compianto Steve Albini che vedono la musica dei MONO aprirsi a nuove influenze e suggestioni senza perdere intensità o vigore. Non hanno mai avuto bisogno di troppe parole per comunicare i temi attorno a cui si sono costantemente interrogati Takaakira ‘Taka’ Goto, Dahm Majuri Cipolla, Tamaki Kunishi e Hideki “Yoda” Suematsu che scelgono ancora una volta di affidarsi alla potenza della sola musica.

 “Oath” riflette sul passare inevitabile del tempo in “Hourglass”, “Holy Winter” e su come impiegare il tempo che abbiamo a disposizione nell’esplosiva “Time Goes By “. La fusione tra le parti orchestrali e la musica dei MONO è totale, completa. Le chitarre raramente dure e taglienti più spesso melodiche e sognanti accompagnano in un viaggio epico dove i brani si susseguono in continuo crescendo con risultati di grande spessore.

“Run On”, “Hear The Wind Sing”, “Moonlight Drawing” e “We All Shine On” testimoniano perfettamente la filosofia dei MONO grintosi e delicati, profondi, in grado di emozionare con trame shoegaze e un tessuto sonoro compatto ed elegante. Una band in stato di grazia che non ha ancora perso la voglia di sperimentare e di migliorarsi guardando sempre avanti.