Accompagnato dai suoi Sleeping Souls, Frank Turner ha pubblicato a inizio maggio, via Xtra Mile Recordings, questo suo decimo album, un punto senza dubbio importante per la sua carriera solista in cui ha ottenuto e continua a ottenere ottimi riscontri.
Trovando il punto d’incontro tra la schiettezza giovanile e la sopravvivenza alle sfide della mezza età, “Undefeated” è un disco che esplora sia argomenti emotivamente convincenti che riflessioni più leggere su quei problemi che alla fine si presentano alla maggior parte di noi: chi si è rispetto a chi si voleva essere in gioventù, l’amore che cambia la vita, le amicizie che si affievoliscono, la nostalgia malinconica, le ricadute mentali e le conseguenze politiche che ancora persistono dall’era della pandemia e la questione più prosaica del mal di schiena persistente.
“Never Mind The Back Problems” ci fa fare un tuffo dentro un pub con il suo piglio punk ricco di energia e di belle melodie che ritrovano riscontro nella tradizione folk irlandese e ottimi cori a cui è realmente impossibile resistere.
Questo spirito punk lo possiamo ritrovare, per esempio, più avanti anche in “The Leaders”, adrenalinica e ispirata e, seppur soft, dimostra di saper graffiare con il suo drumming deciso e la sua armonica, oltre ovviamente alle immancabili chitarre.
E se “Ceasefire”, disegnata principalmente con il piano, è uno dei momenti più riflessivi, il recente singolo “Girl From The Record Shop” è un concentrato di energia e di ritmi incalzanti a cui Frank ci ha abituato durante gli anni.
“On My Way” ci mostra, invece, la parte più intima e riflessiva del songwriter inglese nativo del Bahrain, con quella sua delicata attitudine folk descritta con la sola acustica ad accompagnare la voce di Frank, mentre la conclusiva “Undefeated”, pur nella sua malinconia, è una bellissima canzone supportata principalmente dal piano e ricca di emotività e mette una certa nostalgia che sembra volerci riportare indietro di qualche decennio.
Anche in questo disco Frank riesce a far condividere la sua anima punk con quella più folk, regalando ai suoi fan nuove quattordici preziose canzoni, da una parte divertenti e adrealiniche, dall’altra, invece, più riflessive o addirittura morbide. Il risultato è ancora una volta positivo.