Ritorna sulle scene discografiche una delle band più interessanti del panorama musicale europeo. A circa due anni di distanza dal precedente (e celebratissimo) “Unlearning”, la formazione scozzese dei Walt Disco – ben sei elementi capitanati dall’istrionico James Potter – si è ripresentata al gran ballo del circuito mainstream, con il secondo capitolo del suo corposo romanzo sonoro fatto di glam e lustrini.

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“The Warping” – questo il titolo dell’album in questione – riconferma, infatti, tutte quelle peculiarità che avevano reso il gruppo formatosi all’università di Glasgow uno dei nomi più interessanti della cosiddetta scena alternativa. Poco da dire. Brani come “The Captain” o “Come Undone”, si allineano perfettamente al percorso intrapreso dai Nostri due anni or sono, volgendo lo sguardo – ove possibile – verso ulteriori lidi creativi.

Se la prima rappresenta una sorta di bonario ammiccamento nei confronti di quei mostri sacri dei Depeche Mode (e dei Franz Ferdinand), la seconda è una specie di mix – ben riuscito – fra il Duca Bianco ed un sound smaccatamente brit-pop. Insomma, un guazzabuglio genialissimo. “The Warping”, in pratica, è un (Walt)disco che si lascia ascoltare con estrema piacevolezza e che trasporta l’ascoltatore in una sorta di bolla patinata dove gusto e sostanza riescono ad incrociarsi magnificamente, mettendo in evidenza l’estrema versatilità di una band che sa decisamente il fatto suo.

A tutto il resto ci pensa la splendida voce di Potter – provando a fare un po’ i burloni, giocando sul cognome del caro vecchio James e su un vecchio bestseller cinematografico, avremmo potuto definirla “magica” – da sempre uno dei punti di forza dei Walt Disco.  “You Make Me Feel So Dumb” e “Black Chocolate”, invece, ondeggiano su di un tappeto industrial che è tanto accattivante quanto inaspettato, mentre l’ispiratissima title-track rappresenta – indubitabilmente – il punto più alto di un progetto che si eleva ben oltre la sufficienza, proprio per la sua intrinseca originalità.

“The Warping” è un album convincente, variegato, dannatamente sincero. Non a caso, è stato definito dagli stessi Walt Disco come il loro lavoro più schietto ed autobiografico. Quando a fine anno si dovranno tirare le somme e stilare la classifica delle opere più meritevoli, “The Warping” – chi scrive ne è certo – dimorerà in un bel po’ di listoni.

Succede spesso quando a qualità e sostanza viene affiancata una certa dose di Arte.