© Alexander Kellner, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Lo scorso marzo Waxahatchee ha pubblicato il suo ottimo sesto LP, “Tigers Blood“, e ora è finalmente tornata in Europa per presentarlo con un lungo tour e questa sera suonerà alla Festsaal Kreuzberg, tra i più prestigiosi locali di Berlino.

La risposta del pubblico tedesco è davvero ottima con la pur grande sala che sfiora il sold-out, ma l’interesse è già importante sin dall’opening-act, quella Anna St. Louis che avevamo già visto in Italia cinque anni fa e che lo scorso anno aveva realizzato il suo sophomore, “In The Air“, uscito per la Mare Records, la label di Kevin Morby, fidanzato proprio di Katie Crutchfield.

La musicista californiana, dopo essersi trasferita nello stato di New York e dopo aver collaborato con il compianto David Berman per l’unico album del suo nuovo progetto Purple Mountains, è ritornata nella sua terra natale, dove ha registrato il suo secondo LP.

Questa occasione è sicuramente ottima per lei per farsi conoscere da un pubblico più vasto come quello di Waxahatchee: sono le otto in punto quando Anna sale sul palco accompagnata solamente dalla sua chitarra acustica e da un tastierista,

Un set di quaranta minuti che, nonostante la grandezza della venue, sa regalare tanti momenti di intimità già dall’iniziale “Trace”: le melodie folk della californiana sono di una dolcezza impressionante e sembrano rispecchiare l’animo di questa ragazza.

Non c’è mai bisogno di alzare il tono della voce perchè le sue canzoni sono perfette così anche in versione live come su disco incluso il recente singolo “Farther Away”, rilasciato a fine maggio, o la cover di “Say You Love Me” dei Fleetwood Mac.

Anna quasi si scusa con il pubblico della capitale tedesca per essere capace di scrivere solo canzoni intime e dai ritmi bassi, ammettendo di aver provato a scrivere anche qualcosa di più adrenalinico, ma senza ottenere buoni risultati, preferendo quindi continuare con le cose più soft che l’hanno sempre contraddistinta: anche il principale singolo di “In The Air”, “Phone” ne guadagna in intimità grazie a questo set in due, sempre elegante e riflessivo.

Una prova convincente per Anna che si guadagna tanti applausi dai fan tedeschi, tutti meritati.

Quando sono passate le nove da pochi secondi arriva finalmente il momento attesissimo per la Crutchfield e la sua band di salire sul palco della venue di Kreuzberg e il pubblico risponde immediatamente con un grande boato.

La setlist si basa esclusivamente su brani del lavoro più recente e di “Saint Cloud” (2020), recuperando inoltre alcuni brani da “I Walked You A Ways” (2022), il disco uscito con il nome di Plains, il suo progetto insieme a Jess Williamson.

Proprio come “Tigers Blood” il concerto è aperto da “3 Sisters” e vede Katie avvicinarsi immediatamente al pubblico tedesco quasi a voler sentire il suo grande calore: l’inizio è davvero morbido con toni country-folk puliti e ci trascina immediatamente in un vortice di emozioni unico che continuerà comunque per tutti i novanta minuti del live della musicista originaria dell’Alabama, la cui voce risulta altrettanto perfetta quanto sul disco.

Non manca lo spirito folky anche poco più avanti in “Ice Cold” con suoni puliti e panorami decisamente luminosi, ma qui le chitarre sono più graffianti e aggiungono una tonalità indie-rock molto gradita dai numerosi presenti stasera.

Come dicevamo poco fa, in setlist oggi c’è spazio anche per qualche brano delle Plains come la bellissima “Problem With It”: se da una parte non manca la passione nella voce di Katie, dall’altra parte c’è più energia ed elettricità nel suo suono, mentre la pedal steel recita una parte da protagonista.

Il principale singolo di “Tigers Blood”, “Right Back To It”, sembra essere la canzone più apprezzata dai fan tedeschi stasera: una canzone morbida e romantica, impreziosita dalle armonie folk, che sa entrare subito nei cuori anche in questa versione live.

L’adrenalina scorre pura in “Bored”, dove non mancano le influenze country-rock, ma allo stesso tempo le chitarre esplosive camminano su territori indie-rock, mentre la successiva “Lone Star Lake”, che Katie decide di dedicare alla sua amica Anna St. Louis, ci sorprende con la sua gentilezza e con la sua dolcezza che scioglie i cuori dei presenti.

“Witches”, altro estratto dall’ottimo “Saint Cloud”, ci riporta poi su territori country-folk dai toni puliti e solari, prima che “Ruby Falls” abbassi decisamente i ritmi, regalando un momento di leggerezza, riflessione e intimità.

Poco più avanti “Lilacs” ci fa vedere il lato più romantico della Crutchfield, sebbene non manchi una certa energia soprattutto nel drumming; “Tigers Blood” chiude poi il mainset in pura magia e ancora una volta la voce della statunitense risulta perfetta.

L’encore invece, oltre a presentare l’inedita “Much Ado About Nothing”, molto passionale, si chiude con “Fire”, il brano decisamente più poppy della serata, mentre Katie si muove sul palco con una freschezza e una naturalezza che non pare nemmeno che siano già passati novanta minuti.

Davvero bella questa serata berlinese che ha messo in luce ancora una volta tutta la qualità di Waxahatchee che ha saputo riproporre molto bene il suo nuovo disco anche dal vivo, emozionando in più occasioni i suoi numerosi fan presenti: la Crutchfield si conferma una delle migliori realtà tra le songwriter stratunitensi.