Credit: Antonio Paolo Zucchelli

Attivi ormai da oltre quindici anni, i Crocodiles passano spesso e volentieri dal nostro paese e anche quest’estate non mancano di tornare con una lunga serie di date durante il loro tour europeo, che ha toccato anche Spagna e Francia.

La band noise-pop di San Diego formata da Brandon Welchez e Charles Rowell – a cui si aggiungono il bassista francese Atef Aouadhi e il batterista italiano Diego Dal Bon – presenta il suo ottavo LP, “Upside Down In Heaven“, uscito lo scorso anno via Lolipop Records e registrato proprio in Francia (insieme al produttore Maxime Smadja), dove Rowell vive ormai già da alcuni anni.

Dopo la convincente performance dei TV Fuzz, quando mancano pochi attimi alle dieci e venti, ecco salire sul palco la formazione californiana, che ritorna sul palco sotto la tettoia dopo un’assenza di qualche anno.

Come ripeterà più volte Welchez durante il concerto, non solo lui e la sua band amano l’Hana-Bi, ma sono molto legati a questa venue che è stata tra le prime a credere in loro e a ospitarli già all’inizio della loro carriera.

La setlist di stasera è basata soprattutto sul lavoro più recente e su “Love Is Here” (2019), anche se non mancherà qualche gradevole spunto ripreso dal passato per la gioia dei fan di vecchia data.

L’inizio non potrebbe essere migliore con il singolo “Love Beyond The Grave”, brano che apre anche “Upside Down In Heaven”: riff perfetti, melodia irresistibile e il drumming di Dal Bon in continua crescita per un momento di puro e sano divertimento e gioia, nonostante l’argomento della canzone.

Come dicevamo c’è spazio anche per qualche perla del lontano passato e in questo caso torniamo al loro esordio full-length, “Summer Of Hate”, uscito nel 2009: è “Neon Jesus” a rappresentare quel disco stasera con quel suo ritmo saltellante e quelle sue atmosfere noise-pop cupe, ma comunque adrenaliniche.

Da “Love Is Here”, invece, proviene “Wait Until Tomorrow”, un’esplosione melodica di gioia in salsa lo-fi a cui diventa impossibile resistere, mentre Charles gioca con la sua chitarra, come farà per tutti i cinquantacinque minuti del concerto.

“I’ve Become What I Fear Most” sembra sempre pronta a esplodere con quelle sue chitarre graffianti, ma la voce di Brandon rimane comunque sempre riflessiva, anche se non mancano mai ottime sensazioni melodiche.

Altro salto nel passato con “Crybaby Demon” – da “Boys” del 2015 – rumorosa e piena di effetti, con influenze più dancey e psichedeliche, mentre la suiccessiva “Heart Like A Gun” è una vera e propria bomba rumorosa e inarrestabile che arriva dritta in faccia ai numerosi fan giunti sulla spiaggia ravennate: impossibile rimanere fermi davanti a quei potenti riff.

E’ il vecchissimo singolo “Mirrors” a chiudere il mainset con un’incredibile e piacevolissima sensazione di caos, sonoro che coinvolge in maniera totale il pubblico romagnolo.

Dopo tutti questi anni i Crocodiles sono ancora lì, scrivono sempre canzoni molto gradevoli e di qualità e sanno perfettamente come far divertire con la loro musica e le loro ottime melodie noise-pop, un genere di cui sono maestri: un’altra splendida serata sulla spiaggia dell’Hana-Bi.