Dodici anni di pausa e ora un nuovo disco per i pugliesi AcomeandromedA che nella loro prima vita si sono tolti numerose soddisfazioni con l’esordio “Occhio Comanda Colori” del 2012 e l’apertura dei concerti dei Massimo Volume fino all’incontro con Max Casacci dei Subsonica qualche anno dopo.

Credit: Press

“Omissis” mixato da Giulio “Ragno” Favero li vede decisamente in forma, eleganti e viscerali tra rumore e armonie alt- rock. Un album che suona come

“Un invito a scoprirci oltre che di carne e di sangue, anche di anima e spirito a denuncia del fatto che, come esseri umani, i nostri beni primari non sono solo acqua, cibo e coperte, ma per pari urgenza, se non addirittura maggiore, anche ascolto e comprensione di sé e dell’altro, aspetti della nostra natura sempre più omessi o messi da parte in una società “civile” che si autodistrugge”.

Nove brani che trovano l’equilibrio tra le radici prog del gruppo fattesi più sfumate col tempo che riemergono a tratti, soprattutto negli arrangiamenti di “La perfezione di una lacrima” e bordate rock decise e furenti come “Cosmicomica” o “Il racconto del passero” e “Andrearitmia”  sempre rabbiosa ma più melodica, affiancate a canzoni come il singolo “Salveremo il mondo”o “Tina” in cui si alternano chitarre, sintetizzatori, fiati, flauto traverso e batteria. 

Momenti più riflessivi (la title track) testi sempre curati e il recupero di “Mello Mello” scritta per la popstar taiwanese Waa Wei Ruxuan e inclusa nel suo album “You Lovely Bastard” col titolo “Sleeping Lotus”, qui riproposta nella versione italiana, completano un disco vario e  sfaccettato nel sound, che segna l’inizio della seconda era musicale degli AcomeandromedA.