Dopo oltre cinque anni dal suo omonimo terzo LP, Chris Cohen è tornato con questo suo nuovo full-length, il suo primo per la Hardly Art, con cui ha da poco firmato un contratto.

Credit: Kate Garner

Il musicista nativo di Los Angeles lo ha registrato insieme ai suoi compagni di band Davin Givhan (basso), Josh da Costa (batteria) e Jay Israelson (tastiere), inoltre Jeff Parker e Josh Johnson hanno dato il loro contributo al disco.

I demo delle dieci canzoni presenti su “Paint A Room” sono nati in un garage, ma poi sono stati trasportati in tour dove Chris ha lasciato ai suoi collaboratori la possibilità di svilupparli in maniera naturale: questo ha fatto sì che il californiano potesse valutare i contributi esterni sul proprio materiale, quasi come se stesse producendo il disco di qualche altro artista.

Sin dall’iniziale “Damage” si puo’ godere della leggerezza del suono di Cohen, in cui i fiati recitano una parte importante, grazie anche all’ottima produzione, e allo stesso tempo la sua voce riesce a navigare in maniera morbida sopra alla strumentazione, donando un senzo di freschezza al brano.

L’eleganza di “Laughing” merita di essere segnalata: il sapiente uso delle percussioni aggiunge un tocco latineggiante, mentre la qualità jazzy e quella sua atmosfera rilassata, in cui sono di nuovo grandi protagonisti i fiati sono un vero e proprio bonus per questo pezzo gentile, sincero ed estremamente curato nei dettagli, come un po’ tutto il disco.

Se da un certo punto di vista una canzone come “Night Or Day” puo’ sembrare più pop a livello di struttura, non mancano anche qui però dei momenti più sperimentali, dove il livello qualitativo rimane parecchio elevato.

Interessante inoltre il lavoro delle chitarre in “Wishing Well”, che provano a introdurre qualcosa di nuovo senza però snaturare la natura del suono di Chris.

Senza dubbio il nuovo approccio nella costruzione di “Paint A Room” ha permesso a Cohen e alla sua band di costruire qualcosa di molto interessante, usando la solita eleganza e aggiungendo una maggiore attenzione ai particolari, senza per questo appesantire il suono: è una vera gioia ascoltare un album come “Paint A Room”, dove non mancano la voglia di sole, la freschezza e la classe. Un’altra ottima prova per il musicista statunitense.