Il terzo album dei Loma, “How Will I Live Without A Body?”, nato tra le innumerevoli difficoltà degli anni bui della pandemia, avrà il gusto di un bocconcino prelibato per i più inguaribili audiofili. Trattasi infatti di un’opera prodotta e registrata con una perfezione tecnica rara, capace di restituirci una qualità sonora eccelsa.
La nuova musica del trio, capitanato dalla cantante Emily Cross, fluisce dagli altoparlanti con una “potenza” eterea, ipnotica, soffice e avvolgente. Sottigliezze da perfezionisti? Personalmente, quest’attenzione estrema ai dettagli l’ho interpretata alla stregua di un invito: immergetevi completamente nel disco per cogliere tutte le sfaccettature di un sound gentile e quieto, dai toni malinconici e dai colori autunnali.
L’album presenta un curioso equilibrio tra tranquillità e inquietudine, riuscendo a mantenere l’ascoltatore in uno stato di sospensione emotiva. La scelta deliberata di lasciare ai margini le percussioni, quasi del tutto assenti, mette in luce la bellezza spoglia dei brani, che tuttavia non risultano mai scheletrici.
Le sonorità dei Loma, pur minimaliste, sono ricche di eleganza e raffinatezza, evocando l’ambient, il dream pop, l’art pop e soprattutto il post-rock più sofisticato dei Talk Talk di “Spirit Of Eden”. Le composizioni trovano forza nei sussurri melodici di Emily Cross e nelle trame strumentali che evolvono continuamente; non attraverso un eccesso di note, ma mediante strati di mutevoli atmosfere.
“How Will I Live Without A Body?” è un album che richiede pazienza e ripetuti ascolti per essere pienamente apprezzato nella sua essenza. In superficie potrebbe sembrare pretenzioso, noioso e monotono, ma è solo un’illusione. I Loma scavano nelle profondità dei sentimenti, dando forma a emozioni complesse e non sempre positive. Il risultato è efficace: una conferma del talento del trio nel creare un’esperienza sonora unica e coinvolgente, capace di toccare corde emotive spesso inesplorate.