Credit: Fabio Campetti

Explosions in the sky, che passano in Italia per un paio di appuntamenti, quindi al ruolo di headliner in una delle sere del blasonato Ypsigrock festival a Castelbuono, si unisce anche la data, quasi marittima, di stasera, nella suggestiva e clamorosa location della Rocca Malatestiana in quel di Cesena, per l’abituale A Cielo Aperto, rassegna che, ogni anno, si prodiga di portare artisti importanti in Romagna e anche in questa edizione, si vede l’egregio lavoro svolto, tradotto in una line up eccellente, che, come sempre, non delude mai.

Rimane la speranza, prima o poi, di vedere organizzato, in questo posto incantevole, un vero e proprio festival, che farebbe, per collocazione e ricerca, proprio da contraltare al succitato Ypsig.

Il collettivo di Austin, quest’anno, festeggia, il quarto di secolo di esistenza, mentre nel 2025, avranno modo di celebrare la ricorrenza dell’arrivo del loro esordio sul mercato della musica che conta, quel “How Strange Innocence”, che venne licenziato proprio al cambio di millennio.

In realtà, gli Explosions in the Sky sono in tour nuovamente per presentare anche materiale recente, tradotto nell’ottavo capitolo della saga, uscito lo scorso anno, dal titolo simbolico “End”, che, ragionevolmente, non aggiunge nulla alla loro importante carriera, non da considerarsi un disco di transizione, anzi, piuttosto, è il cosiddetto post-rock, che ha ormai detto tutto e il contrario di tutto, di un genere, che non ha più segreti. Quindi svanito l’effetto sorpresa, rimane la bravura e il talento di chi possiede ancora assi nella manica, Explosions, come i Mogwai del resto, sono nel gotha di genere e non sbagliano mai.

Serata allestita ad hoc, con un paio di artisti ad aprire le danze, esattamente su un palco alternativo, denominato Lunar stage, primi a rispondere all’appello, intorno all 19,30, sono i toscani Flame Parade, attivi da oltre un decennio, il classico progetto di nicchia, che va per la propria strada, seguendo un loro personalissimo dogma fuori da ogni logica commerciale, lo fa cantando in inglese con credibilità e qualità. Ammetto di non averli mai sentiti prima, sono quindi una piacevole sorpresa, perché oltre ad essere interessanti, mettono sul piatto una manciata di brani di qualità, tra raffinato cantautorato e indie rock. il pubblico apprezza a dovere.

Questa, tra l’altro, è la data di chiusura di un lungo giro di concerti.

Quindi è la volta di Francesca Morello in arte R.Y.F., artista ravennate di stanza alla sempre lungimirante Bronson recordings (etichetta collegata allo storico locale e all’iconico Beaches Brew Festival), fresca di nuovo disco, “Deep Dark Blue” uscito in primavera; e anche nella dimensione live non bada a spese e ci regala un concerto senza peli sulla lingua, diretto, siamo dalle parti di una certa sperimentazione sintetica in chiave elettro, alternata a brani quasi cantautorali.

Tempo di un breve passaggio di consegne, che salgono, on stage, gli ospiti principali della serata, alla sinistra della Rocca, dove è allestito, appunto, il palco principale.

Presentazione di rito in italiano, che si conclude con “noi siamo Esplosioni nel cielo e andiamo”

Che dire? Concerto meraviglioso, tra saliscendi sonori, i classici “piani e forti” del post rock, a volte anche tre chitarre che intrecciano malinconiche note con una cura maniacale dei suoni, effettistica ricercata e i mai scontati dettagli che solo i grandi collettivi sanno mettere sul piatto.

Suoneranno l’abituale scaletta collaudata di questo tour europeo, ma in realtà trattasi di un’unica suite senza pause, un lungo viaggio sonoro di un’ora e mezza e, se aggiungiamo a tutto ciò la location mozzafiato fiore all’occhiello di Cesena, lo status di questo concerto si eleva ai piani altissimi.

Interminabile battimani per richiamarli sul palco per un epilogo, ma il dato è tratto.