Parola d’ordine, non vi fate fregare da interviste o recensioni che descrivono “FOREVER” come un punto d’incontro tra il primo e il secondo album dei Charly Bliss. Non è assolutamente così. Le chitarre bubblegum-grunge di “Guppy” e l’indie-pop sofisticato di “Youngh Enough” qui non ci sono e nemmeno trovano una via comune che crei un mix tra le due cose. “FOREVER” è un disco pop, di quelli che potrebbero essere accostati a Carly Rae Jepsen, nè più nè meno, con tutti i pro e contro del caso.

Credit: Milan Dileo

I pezzi più pimpanti abbondano di synth fin troppo sbarazzini che scorrono via senza chissà quali sussulti, quando non fanno venire l’orticaria con i corettoni alla Katy Perry (“Back There Now”), le (tante) ballate sono piuttosto in fotocopia e più che farci penare per le pene amorose e le difficoltà di relazione di Eva Hendricks ci portano a lunghi sbadigli o alla voglia di cambiare al più presto brano (“Nineteen” è terribile con l’abusatissimo piano, la voce filtrata, lo pesudo sax) vista la mancanza di coraggio della produzione adagiata su un radiofonico andante, cheogni tanto per fortuna si riscatta, grazie a Dio, vedi il finale rumoroso di “I’m Not Dead”.

Passata la (bella) parentesi di “I Don’t Know Anything”, in cui le chitarre si fanno cariche, ecco che tutto torna a questa mediocre normalità pop (tra l’altro senza chissà quali ritornelli memorabili), che, francamente mi pare renda anche più “odiosa” la voce di Eva che invece è sempre stata un punto di forza della band con la sua particolarità.

Dicono di essersi divertiti molto a fare questo disco i Charly Bliss, noi francamente a sentirlo ci siamo divertiti sicuramente di meno. Un 6 in pagella giusto perché abbiamo sempre voluto bene ai ragazzi. Nulla di più.