Sempre un piacere ritrovare la sonicità guitar-pop dei Ferri-Chrome, che piazzano questo nuovo delizioso “under this cherry”, terzo album della loro discografia. La band giapponese si muove sui canoni di quello che è un power-pop che strizza l’occhio allo shoegaze tanto quanto al J-pop, quindi le chitarre sanno il fatto loro e si presentano spesso belle rumorose, ma l’uso e l’incrocio delle voci maschili e femminili, le melodie, gli arrangiamenti, tutto ci riporta a un modo di fare guitar-pop in cui spicca un marchio di fabbrica orientale e, diciamolo subito, non è affatto una cosa che ci dispiace.

Come dicevamo le chitarre soniche non mancano, declinate in modo che emerga un lato rumoroso ma senza che la melodia, l’arpeggio più morbido o un lato comunque più accogliente venga perso per strada. Ciò è un vantaggio anche per melodie e ritornelli che beneficiano di questo “forte/piano” che spesso fa capolino, facendo risaltare il ritornello.

Azzaccata anche la scelta delle cover presenti sull’album, ovvero “september’s not so far away” dei Field Mice che è già pimpante di suo e si presta a un suono che viene ancora più irrobustito e poi “Starlight, Starlight” degli Exlovers (qui si va già su un territorio più per intenditori del genere) che è comunque abbastanza fedele all’originale.

Ovviamente ci sono anche momenti in cui le distorsioni sono più contenute ed emerge il lato pop, basti pensare a “Sometimes Live At Will” o “Under This Cherry Tree”.

Da rimarcare la bellezza dei due brani finali, ovvero “Coastline”, in cui l’impatto vocale è davvero perfetto con le voci che si sovrappongono e la linea melodica è perfetta, con tanto di assolo che ci piace assai e poi la più cadenzata “Farewell” che si fa bella rumorosa nel finale.

Insomma, applausi per un bel dischetto.

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