Sono passati undici anni dal singolo “Right Thing” e dieci dall’EP con lo stesso titolo che nel 2014 ha fatto scoprire il talento di Rosie Lowe, ampiamente confermato dal primo album “Control” e da “Yu” nel 2016 e nel 2019 oltre a “Son” registrato con Duval Timothy nel 2021.
“Lover, Other” uscito per la Blue Flowers sfrutta al meglio l’indipendenza artistica e discografica fortemente voluta dalla musicista inglese dopo il periodo passato tra Polydor e Wolf Tone per spaziare tra generi e stili diversi con la curiosità come unico comune denominatore e la voglia di liberarsi dall’idea della canzone perfetta, della vocalità perfetta.
Barcellona, Madremanya, Berlino, Deptford, Firenze sono solo alcuni dei molti luoghi in cui è nato un album che si muove agilmente tra elettronica (“Bezerk”) e ambient, l’art pop, il funk e il soul che hanno ispirato “Mood To Make Love”, “There Goes The Light”, “Out Of You”, “Lay Me” o l’orchestrale “Walk In The Park” con un sample di “Lero Lero” della brasiliana Dóris Montiero.
Brani ritmati (“In My Head”, “Something”, “Gratitudes”) ed altri minimali (“Don’t Go”) a ribadire l’estrema versatilità vocale e sonora di questa trentaquattrenne che sa unire tradizione e modernità in “Sundown”, “This Before” e “In The Morning” impreziosita da un campionamento di “I Know” di Makoto Matsushita, il ben noto polistrumentista giapponese.
La nuova fase della carriera di Rosie Lowe inaugurata con l’EP “Now, You Know” tre anni fa si arricchisce di un nuovo elegante capitolo dunque, fatto di musica vivida, ambiziosa e senza confini, che nelle sapienti mani della Lowe e dei produttori Harvey Grant e D’Monk si trasforma in una scoperta continua.