Ci sono poche cose nella vita simili alla voce di Janis Joplin. Il calore che ti avvolge la prima volta che senti Elvis Presley, la malinconia lunare di Antony and the Johnsons (o, come si chiama adesso, Anhoni), quella voce affilata come un coltello che ti strappa le budella quando ascolti Neil Young, il dire freddo e distaccato di Lou Reed.

Janis Joplin appartiene a tutto questo. Eppure il suo debutto solista, “I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!”, fu una delusione al momento della pubblicazione. Soffrì il confronto conCheap Thrills”, uscito l’anno prima e molti fan storsero il naso per la virata verso il soul.  

La cosa, però, che colpisce di più di questo disco è che sembra davvero un preludio alla sua morte. Non nel senso che sia particolarmente malinconico o triste ma perché è incredibilmente decadente. Sembra il disco di una vecchia star che si è consumata lentamente a furia di alcool ed eccessi e ora è arrivata al capolinea. Invece questo è il primo disco solista di Janis, che aveva all’epoca 26 anni.

Chiariamoci subito. La decadenza è data dal livello delle composizioni, non all’altezza di “Cheap Thrills” o di “Pearl” e dal livello della band, un poco lontana dai Big Brother. Ma la voce di Janis, Dio, la sua voce fa qualsiasi cosa in “I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!”. Arriva da un’altra galassia, da un altro cosmo, appunto. Affonda nel cuore come una trivella che cerca il petrolio. Sferraglia come una locomotiva che sfreccia nella brughiera. Mette i brividi come un liquore torcibudella.

La sua voce roca, deteriorata dall’alcool e dal fumo, è capace di una forza sovrumana così come di un bisbiglio struggente. Geme, rantola, delira. Certo, in questo disco non può dialogare con le chitarre violente e distorte di “Cheap Thrills” ma se isoliamo il canto da tutto il resto…avremo un’esperienza comunque straordinaria.

Parlavamo del preludio alla morte. Ebbene, pare che Janis avesse trovato l’amore e avesse iniziato a disintossicarsi ma una ricaduta fatale la portò a morire sola in una camera d’albergo nell’ottobre del 1970. Ha fatto in tempo a regalarci questi otto brani dove la sua voce suona tutti gli strumenti.

Il meticcio soul blues di “Try”, che si prende il suo tempo, come una vecchia matrona da bordello. La straziante e maestosa “Maybe” dove la sua voce si arrampica, precipita e poi prega e poi grida disperata e farebbe venire la pelle d’oca anche a uno scheletro spolpato. Passiamo per il blues polveroso di “One Good Man”. Il suo cantato è ruvido, che ti sembra di sentire qualcuno che ti passa la carta vetrata sul cuore. Poi la voce si trasforma e diventa magnetica come una bussola che ti porta sempre a perdere te stesso. Ecco che arriva la bastarda “As Good as You’ve Been to This”, un soul dove Janis usa la voce prima come un coltello da macellaio che squarta e poi come un coltello da chef che rifinisce. Il quinto pezzo è una cover dei Bee Gees, “To Love Somebody”, scelta strana e anche qui non troppo apprezzata all’epoca. Chissà se non la scelse proprio in onore di quell’amore che si dice avesse trovato e che, purtroppo, non è bastato a tenerla in vita in quegli anni del “Tutto o niente”. Subito dopo ecco arrivare l’apice del disco. “Kozmic Blues”, epica e sensuale. Voce che ancora una volta ulula, sussurra, dolce come il miele, crudele come una ferita all’ultimo sangue. E allora piangi, ridi, scalpita Janis Joplin. Antipatica, indisponente, sola, fragile ragazza dalla voce inimitabile. Facci commuovere con la struggente “Little Girl Blue”. Manda i titoli di coda con “Work Me, Lord”, altro mezzo blues e mezzo soul, tutto voce e fegato.

Buon compleanno “I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!”. Buon compleanno Janis. Dolce cavallo selvaggio. Dolce pietra che rotola. Grazie, Ms. Joplin, per averci regalato tutto quello che avevi dentro.

Data di pubblicazione: 11 Settembre 1969
Tracce: 8
Durata: 38:16
Etichetta: Columbia Records
Produttore: Gabriel Mekler

Tracklist:

1. Try (Just a Little Bit Harder)
2. Maybe
3. One Good Man
4. As Good as You’ve Been to This World
5. To Love Somebody
6. Kozmic Blues
7. Little Girl Blue
8. Work Me, Lord