“Forver Young”, disco e title-track, rappresentano una sorta di squarcio generazionale inflitto dagli Alphaville ad un decennio che, musicalmente, è stato fin troppo sottovalutato. Il gruppo synth-pop tedesco, infatti, è riuscito a realizzare un’opera decisamente a fuoco e che nel corso del tempo è diventata uno dei punti di riferimento più riconoscibili (e riconosciuti) quando si ha voglia di reimmergersi nella decade con l’otto davanti.
Marian Gold e soci – quarant’anni or sono – hanno dato vita ad una serie di brani iconici che tutt’oggi restano scolpiti nella memoria collettiva. Del resto, come potrebbe essere altrimenti quando si ha a che fare con un trittico iniziale di brani quali “A Victory Of Love”, “Summer In Berlin” e, soprattutto, “Big In Japan”? La maestria pop di quest’ultima traccia, in particolar modo, la dice lunga sulla sapienza musicale della formazione teutonica. Non a caso, si tratta di un pezzo a cui si sono ispirati numerosi artisti dell’era moderna, nonché numi tutelari dell’hip-hop a stelle e strisce (al pari della sopraccitata “Forever Young”, naturalmente).
E cosa dire di un brano come “Sounds Like A Melody”, se non che rappresenta la fotografia esatta di quelli che sono stati gli Ottanta nel regno delle sette note? Tastieroni fotonici, batteria elettronica e ritornello zuccheroso, tutti elementi che giammai sfociavano nella patetica ridondanza di alcuni lavori dell’epoca. Va da sé, naturalmente, che non stiamo parlando di un disco ai livelli di “Purple Rain” o dello stesso “Born In The USA” (solo per citarne un paio usciti nel 1984). Sarebbe da ricovero immediato asserire una castroneria del genere. Epperò, “Forever Young” – nel corso degli anni – è riuscito a mantenere una propria dignità artistica che ne ha conservato intatto il fascino ancestrale. Tuttavia, come accaduto a parecchie altre band di quel decennio così patinato, subito dopo il successo iniziale, la fiamma degli Alphaville si è lentamente affievolita.
Difficile brillare della stessa lucentezza di un album che ha raccontato un decennio in maniera quasi inconsapevole. In pratica, la traccia finale “The Jet Set”, calava il sipario su di un’opera che ha rappresentato sia l’inizio che la fine di un gruppo che musicalmente era ben più “avanti” di quel che si pensava. Certo, negli anni successivi gli Alphaville hanno continuato a produrre dischi e canzoni in cerca della gloria che fu, ma quasi mai i risultati sono stati all’altezza delle aspettative. Poco male. Sì, perché con “Forever Young” i Nostri sono riusciti a portare a termine la loro missione: sorvolare sulle decadi del tempo restando giovani per sempre attraverso un brano, un inno generazionale, un disco che è entrato nell’immaginario della pop culture.
Pubblicazione: 27 settembre 1984
Durata: 43:12
Dischi: 1
Tracce: 8
Genere: synth-pop, new-wave
Etichetta: Warner, Atlantic, Rhino
Producer: Colin Pearson, Wolfgang Loos, Andreas Budde
Tracklist:
- A Victory Of Love
- Summer in Berlin
- Big in Japan
- To Germany with Love
- Fallen Angel
- Forever Young
- In the Mood
- Sounds Like a Melody
- Lies
- The Jet Set