Eravamo in piena pandemia, era il giugno del 2020 e le Hinds fecero uscire il loro terzo LP, “The Prettiest Curse“: chi scrive aveva avuto anche la fortuna di essere presente al loro primo concerto a supporto dell’album, al Primavera Sound di Barcelona, che quella estate aveva organizzato una rassegna di artisti spagnoli in sostituzione del festival, cancellato ovviamente a causa del Covid, e l’esperienza di vedere le quattro ragazze madrilene dal vivo in un momento così particolare, delicato e doloroso per tutti è rimasta sicuramente nel nostro cuore.
Dopo oltre quattro anni da quei tragici momenti le spagnole sono finalmente tornate con un nuovo lavoro: nel frattempo – nel 2022 – la batterista Amber Grimbergen e la bassista Ade Martin hanno abbandonato la formazione madrilena (sostituite da Paula Ruiz al basso e Maria Lázaro alla batteria), lasciando tutto il peso sulle spalle di Carlotta Cosials e Ana Perrote, fondatrici della band.
Registrato in Francia insieme al produttore Pete Robertson, ex batterista dei Vaccines, il nuovo disco vede la partecipazione di Grian Chatten dei Fontaines D.C. nella canzone “Stranger” e di Beck nel singolo “Boom Boom Back”.
Secondo quando dice Carlotta “Viva Hinds” non è un disco razionale, ma fatto di emozioni e descrive ciò che le ragazze stavano vivendo in quel particolare momento.
“Hi, How Are You”, che apre l’album, parte in maniera riflessiva, ma sembra sempre essere pronta a scoppiare e, nel coro, infatti, arriva l’esplosione con una produzione pop, ma allo stesso tempo riff adrenalinici e pesanti e un drumming davvero carico.
Impossibile non citare “Boom Boom Back”, il singolo che vede la formazione spagnola collaborare con Beck, sfacciatamente pop, ma incredibilmente divertente: diventa impossibile rimanere fermi davanti a un ritornello così scoppiettante, catchy e inarrestabile.
Buon lavoro in “Stranger”, impreziosita appunto dalla presenza di Chatten: se da una parte il tono del brano si fa più riflessivo e cupo, dall’altra la sua atmosfera dreamy è davvero molto gradevole e ci mostra un altro volto del sound delle Hinds.
Interessante anche il pop di “Mala Vista”, una delle due canzoni in lingua spagnola presenti su “Viva Hinds”, sorretta comunque da un ritmo pulsante e sempre vivace; l’altro brano scritto nella loro lingua madre, invece, è “En Forma”, un garage-pop dalle melodie perfette e, nonostante una chiara vena di malinconia, come succede anche in altre canzoni del disco, il suo coro arriva dritto e perfetto e sembra fatto apposta per diventare un vero e proprio inno delle indie-disco europee e non solo.
Nonostante la partenza di Amber e Ade e le incertezze sul loro futuro come band, Carlotta e Ana sono riuscite a ripartire e hanno lasciato il segno ancora una volta, costruendo un album estremamente piacevole che, senza essere esageratamente pop come il precedente, sa comunque conquistare chiunque ascolti e regala una mezz’ora di energia, divertimento e buona qualità.