Giù nell’ottobre del 1974, il debutto discografico di Paolo Conte – astigiano apparentemente burbero, quasi avvocato, già certamente poeta – cadde nel vuoto.

A quel tempo Conte aveva già composto (tra le altre) “Azzurro” (per Adriano Celentano), “Insieme A Te Non Ci Sto Più” (Caterina Caselli), “Messico E Nuvole” (Enzo Jannacci), ma era stato il produttore Italo Greco a convincerlo a mettersi davanti al microfono.

Conte preferì provare, anziché mollare il colpo e tornare alle sudate carte della legge.

Forse critica e pubblico non erano pronti a sentire una voce del genere, in grado di svisare in un baleno dallo svogliato, all’incalzante, al puro borbottio colloquiale – estremamente espressiva, vivace, ma in fondo schiva e non certo bel canto.

Nemmeno erano pronti ad un album così, registrato in presa diretta e, pur se non è davvero minimale, sicuramente essenziale nei suoni e negli arrangiamenti.

Neppure, forse, a certe complessità testuali («cos’è la Pianura Padana dalle sei in avanti / una nebbia che sembra di essere dentro / a un bicchiere di acqua e anice») pregne di ironie uggiose, disincanti ed erotismo fumé.

In “Paolo Conte”, il primo di ben tre album eponimi in un decennio, stanno brani come “Questa Sporca Vita”, “Onda Su Onda”, “La Giarrettiera Rosa”, “Una Giornata Al Mare”, “Wanda Stai Seria Con La Faccia”.

Sta qui l’inizio della saga del Mocambo (“Sono Qui Con Te Sempre Più Solo”) – un bar che sta in una periferia dalla quale paiono scorgersi già orizzonti tropicali – e un certo modo di ritrarre la provincia in bilico tra foschie serali (il dolcissimo ritorno a casa domenicale de “La Fisarmonica Di Stradella”), estemporanei colpi di scena da mille e una notte (l’esito di “Sindacato Miliardari”) e piccoli riscatti (“Tua Cugina Prima”).

Complice anche la sua riluttanza ad esibirsi dal vivo (vinta solo dopo molti tentennamenti), agli occhi del pubblico ci volle un po’ di tempo perché Conte diventasse Paolo Conte – ma stava già tutto qui, baffi compresi.

L’articolo, nella sua versione originale, è contenuto su ‘Non siamo di qui’, che ringraziamo per la gentile concessione.

Pubblicazione: Ottobre 1974
Durata: 39:14
Dischi: 1
Tracce: 11
Genere: Musica d’autore
Etichetta: RCA Italiana

Tracklist:

Questa sporca vita
Sono qui con te sempre più solo
Wanda, stai seria con la faccia…
Sindacato miliardari
La fisarmonica di Stradella
Tua cugina Prima (Tutti a Venezia)

Lato B

La ragazza fisarmonica
Onda su onda
Lo scapolo
Una giornata al mare
La giarrettiera rosa