Vengono da Orange County, California, i julie e la loro è stata un’ascesa veloce e costante. Formati nel 2020 sono cresciuti rapidamente con i primi singoli, l’EP “Pushing Daisies” e ora quest’esordio sulla lunga distanza che li vede approdare in casa Atlantic.

Sound deciso, potente tra indie rock, noise, emo, dream – pop e shoegaze quello di “my anti-aircraft friend” dove Keynan Pourzand (voce e chitarra) Alex Brady (basso e voce) e Dillon Lee (batteria) creano dieci brani con influenze anni novanta ben evidenti. Se tra queste pieghe sonore vi capiterà di riconoscere distintamente il mood di Sonic Youth, MBV o Swirlies non vi preoccupate, è cosa che potremmo definire più che lampante. Certo, capisco benissimo che per qualcuno questo potrebbe essere anche un forte limite.

Chitarre esplosive, melodie dark molto ben costruite e di grande effetto, ritornelli trascinanti mettono in mostra i punti di forza di una band che sa proporre con personalità sonorità non semplici da gestire, non con quest’intensità almeno. Che poi siano cose che gli amanti del genere ben conoscano ci può stare, ma è innegabile che l’intensità messa in campo dai julie sia chiara e innegabile.

Brani scatenati eppure anche riflessivi (“Catalogue”, “Tenebrist” “Clairbourne Practice”), che rivelano un’anima dolce e nello stesso tempo aggressiva che domina trentanove minuti validi e di forte impatto per i julie, che confermano di essere una band da ascoltare con la dovuta attenzione.

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