Puntuali come un orologio svizzero ecco tornare anche quest’anno i sempre prolifici Motorpsycho. Il loro nuovo album si intitola “Neigh!!” ed è composto da nove tracce scritte e registrate fra il 2020 e il 2023, in un largo periodo compreso tra i lunghi mesi dell’isolamento imposto dalla pandemia e i ritagli di tempo libero concessi dai più recenti tour e album (“Kingdom Of Oblivion”, “Ancient Astronauts” e l’ultimo “Yay!”, pubblicato nell’estate del ’23).
Stando alle parole di Bent Sæther e Hans Magnus Ryan, le due insostituibili anime del progetto Motorpsycho, “Neigh!!” non è altro che una raccolta di canzoni lasciate fuori dai dischi più recenti perché stilisticamente non in linea con quanto prodotto. A modo loro, quindi, dei pregiatissimi “scarti” dalla cui unione prende forma un’opera stranamente coesa e ben costruita; non uno dei picchi creativi della veterana band norvegese, ma sicuramente un lavoro degno di attenzione che ne conferma l’ottimo stato di salute.
Una delle principali qualità dei Motorpsycho è l’imprevedibilità. Dal punto di vista prettamente musicale, non si sa mai cosa aspettarsi dal duo di Trondheim. In questo caso non ci allontaniamo troppo dalle atmosfere settantiane di “Yay!” – di cui, sin dal titolo, “Neigh!!” è una sorta di seguito diretto – ma al posto delle sonorità semi-acustiche troviamo una più accentuata propensione all’hard rock dai toni vintage – pieno zeppo di chitarre elettriche, organi, mellotron e synth analogici – con abbondanti spruzzate di psichedelia e progressive.
È un album che sembra sbucare fuori da un’altra epoca questo “Neigh!!”, che parte con le note “colorate” della lisergicamente serena “Psycholab” per poi proseguire con una “Return To Sanity” che gioca con belle armonie vocali in stile Crosby, Stills, Nash & Young, un allucinante esperimento tutto in falsetto intitolato “This Is Your Captain” (in bilico tra psych-rock e krautrock) e una cover assai energica della melodicamente deliziosa “All My Life (I Love You)” di Skip Spence, fondatore dei Moby Grape e collaboratore dei primi Jefferson Airplane.
Premi play ed è come ritrovarsi in quella magica era fra la fine degli anni ’60 e i primi ’70, nella quale la storia del rock era tutta in divenire e ogni singola nota suonata dai migliori gruppi americani e britannici era ammantata di novità, stupore e meraviglia. Peccato solo che questi Motorpsycho si limitino a seguire percorsi antichi tracciati da altri! Chiariamoci: “Neigh!!” è, come già affermato, un buon album. Ma la totale assenza di sorprese, oltre all’ottuso desiderio di non allontanarsi mai da questa trita e ritrita estetica vintage, gli impedisce di spiccare il volo, nonostante la presenza di una manciata di tracce assolutamente memorabili (su tutte la zeppeliniana “Elysium, Soon” e la strumentale “Condor” che, già a partire dal titolo “uccellesco”, riporta alla mente i Fleetwood Mac di “Albatross”).
I continui riferimenti ad altri artisti che ho fin qui profuso valgono più di un semplice indizio: “Neigh!!” non è altro che un piccolo ma riuscito omaggio alla musica preferita dai Motorpsycho di oggi che, ormai lontani anni luce dal sound ruvido e potente degli esordi, continuano a ruotare attorno a una sfera musicale dal gusto rétro che a volte tende al progressive, a volte tende alla psichedelia. Nulla di indimenticabile ma, anche questa volta, i nostri riescono nella non scontata impresa di tornare a casa con un buon voto in pagella.