Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto
THE SMILE – “Cutouts”
[XL]
alternative
“Cutouts” è il terzo album in studio dei The Smile, dopo “Wall of Eyes” e l’album di debutto “A Light For Attracting Attention” del 2022, ed è il loro secondo album in studio in meno di un anno. L’album contiene 10 nuove tracce, è stato prodotto da Sam Petts-Davies e registrato a Oxford e agli Abbey Road Studios nello stesso periodo di “Wall Of Eyes”. Gli arrangiamenti d’archi sono a cura della London Contemporary Orchestra e la copertina dell’album è stata dipinta durante le registrazioni da Stanley Donwood e Thom Yorke.
JONI MITCHELL – “Archives Vol 4: The Asylum Years 1976-1980”
[Rhino]
pop-folk
Intitolato “The Asylum Years 1976-1980″, ‘Archives Vol. 4’ contiene brani dal vivo del periodo Rolling Thunder Revue di Bob Dylan nel 1975 e 1976, canzoni del tour del 1979, sessioni inedite in studio e versioni alternative di brani tratti dagli album “Hejira”, “Don Juan’s Reckless Daughter” e “Mingus”.
COLDPLAY – “Moon Music”
[Atlantic]
pop
Il decimo disco in studio per Chris Martin e soci (ne mancano veramente 2 alla fine della band come ribadito recentemente dallo stesso Martin???) si è avvalso della presenza di Max Martin produttore ingaggiato anche per il precedente “Music Of The Sphere” del 2021.
CARIBOU – “Honey”
[Merge]
elettronica
A quattro anni di distanza dal precedente “Suddendly” (2020), Dan Snaith ripropone il suo progetto Caribou con un nuovo disco, dal quale avevamo già ascoltato gli ottimi singoli “Volume” “Honey” e “Broke My Heart” e il più recente “Come Find Me”.
GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR – “No Title As of 13 February 2024 28,340 Dead”
[Constellation]
post-rock
Torna il collettivo canadese con il suo album più politicizzato di sempre: “NO? TITLE AS OF 13 FEBRUARY 2024 28?.?340 DEAD”, che segue di 3 anni il precedente “G_d’s Pee AT STATE’S END!“, prende il titolo dai terribili fatti del conflitto sulla striscia di Gaza: 28.340 sono i palestinesi uccisi dall’inizio del recente conflitto al 13 febbraio 2024.
THE HARD QUARTET – “The Hard Quartet”
[Matador]
alternative rock
L’album di debutto di The Hard Quartet, un nuovo gruppo composto da Emmett Kelly, Stephen Malkmus, Matt Sweeney e Jim White.
GEORDIE GREEP – “The New Sound”
[Rough Trade]
alternative rock
Dopo tre album con i Black Midi, l’ultimo dei quali “Hellfire” del 2023 e tour mondiali quasi ininterrotti per quasi cinque anni, Geordie Greep ha trovato in qualche modo il tempo di registrare il suo primo album da solista “The New Sound”, un album che, a quanto ci dicono le note stampa, gli ha permesso di esplorare idee creative come mai prima d’ora. Oltre trenta musicisti di sessione sono stati coinvolti nella realizzazione dell’album, in due continenti, a San Paolo e a Londra.
LEON BRIDGES – Leon
[Columbia]
soul
Il nuovo progetto di Leon Bridges composto da 13 tracce è stato realizzato con i collaboratori di lunga data di Kacey Musgraves, Ian Fitchuk e Daniel Tashian, presso lo studio El Desierto di Città del Messico.
PUBLIC SERVICE BROADCASTING – “The Last Flight”
[SO Recordings]
cinematic, elettronica
L’ispirazione per l’LP, il quinto della band uk, è tratta dall’ultimo viaggio della pionieristica “aviatrice” americana Amelia Earhart. Nel 1922, a soli 25 anni, volò più in alto di qualsiasi altra donna prima di lei e divenne la prima donna ad attraversare in solitaria gli oceani Atlantico e Pacifico, stabilendo diversi record di velocità e distanza. La frase fa anche riferimento alla sua ultima impresa, quando nel 1937 annunciò che avrebbe circumnavigato il mondo con il suo aereo Lockheed Model 10-E Electra. Attraversò le Americhe, l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia, ma non tornò mai indietro.
A PLACE TO BURY STRANGERS – “Synthesizer”
[Dedstrange]
new-wave, post-punk
I newyorkesi A Place To Bury Strangers giungono oggi al loro settimo album. “Synthesizer “è il titolo dell’album, ma è anche un’entità fisica, un synth realizzato appositamente per il settimo album degli A Place to Bury Strangers. La band non ha mai fatto le cose a metà e lo dimostra ancora una volta con la versione in vinile della confezione dell’album, che consiste in un circuito stampato che i fan possono utilizzare per costruire lo strumento.
ALESSANDRO CORTINI – “Nati Infiniti”
[Mute]
elettronica
“Nati Infiniti” è un pezzo di 40 minuti suddiviso in cinque movimenti, basato su un’installazione audio immersiva che si estendeva su quattro piani della Fábrica da Moagem del Museu di Lisbona, un mulino per la farina in disuso. Questo disco reimmagina l’installazione, commissionata dal Sónar Lisboa 2022, catturando l’atmosfera del pezzo originale, in cui ciascuno dei quattro piani del mulino cavernoso evocava uno stato d’animo diverso attraverso. Svolgendosi costantemente mentre l’ascoltatore attraversava l’edificio, l’album sfrutta il movimento del pezzo, evidenziando l’interconnessione di tutte le cose.
PHARMAKON – “Maggot Mass”
[Sacred Bones]
elettronica, industrial
Margaret Chardiet torna con il suo quinto full-length a nome Pharmakon. Pubblicato tramite la storica etichetta Sacred Bones, il disco trae spunto dal disgusto per i modi in cui gli umani hanno divorato e sconvolto il nostro ambiente. Queste cinque tracce sono rumorose, vivaci e avvincenti e scomode, una bruciante reintroduzione a uno degli artisti industriali più originali del nostro tempo.
HALF WAIF – “See You at the Maypole”
[Anti-]
songwriting
Per il suo nuovo LP la musicista statunitense ex Pinegrove ha lavorato insieme al suo collaboratore di vecchia data Zubin Hensler, mentre tra le collaborazioni troviamo Jason Burger e Zack Levine (batteria e percussioni), Josh Marre dei Blue Ranger (chitarra), Hannah Epperson ed Elena Moon Park (violino), Kristina Teuschler (clarinetto), Willem de Koch (trombone), Rebecca El-Saleh (arpa) e Spencer Zahn (contrabbasso).
THE BUG – “Machines I-V”
[Relapse]
dubstep, tehcno
Kevin Richard Martin atterra in casa Relapse con il primo disco a nome The Bug completamente strumentale nel quale con approccio ambient, dubstep, techno, electro, dancehall scatenano il caos. Martin racconta così il progetto:
…gelido, distopico, voglio celebrare la pressione atmosferica e la gioia degli assalti corporei, tramite sistemi audio sovradimensionati in club room di piccole dimensioni.
SIXPENCE NONE THE RICHER – “Rosemary Hill” EP
[Flatiron]
pop-rock
I Sixpence None The Richer con brani inediti in formazione originale dopo oltre 20 anni.
ANIMAL COLLECTIVE – “Sung Tongs (Live at the Theatre at Ace Hotel)”
[Domino]
indie-rock
Gli Animal Collective festeggiano il 20° anniversario del loro fondamentale LP “Sung Tongs” con una ristampa speciale in vinile colorato. Inoltre esce anche “Sung Tongs Live at the Theatre at Ace Hotel”, una registrazione dal vivo di Panda Bear e Avey Tare che suonano l’album per intero nel 2018.
CLARENCE CLARITY – “VANISHING ACT II: ULTIMATE REALITY”
[Deluxe Pain]
alt-pop
Clarence Clarity ha annunciato il suo terzo album, “VANISHING ACT II: ULTIMATE REALITY”. Nel 2021 Clarence Clarity aveva pubblicato l’EP “VANISHING ACT I: NO NOUNS”. Questo è diventato uno dei suoi dischi più importanti e i fan hanno sempre atteso il secondo capitolo. Sembra che l’artista li abbia ascoltati.
ERIC CLAPTON – “Meanwhile”
[Surfdog Records]
pop-rock
Eric Clapton pubblica “Meanwhile”, disco in cui ha collaborato con artisti di rilievo come Van Morrison, Bradley Walker, Judith Hill, Daniel Santiago, Simon Climie, e il compianto Jeff Beck. Primo album di Clapton (se escludiamo il disco di natale del 2018) dal 2016.
FINNEAS – “For Cryin’ Out Loud!”
[Darkroom]
indie-pop
Il fratello di Billie Eilish va ancora da solo. L’album solista autoprodotto di FINNEAS è nato da una serie di sessioni in studio dal vivo a Los Angeles, che hanno riunito alcuni dei suoi più cari amici e coetanei in una sola stanza. A differenza del suo album di debutto che presentava brani strumentali scritti ed eseguiti esclusivamente dall’artista stesso, “For Cryin’ Out Loud” vede FINNEAS espandere i suoi orizzonti creativi ad un ambiente di studio con band, cosa che rende più libero FINNEAS e gli permette di dar vita al suo lavoro più edificante e crudo.
TEMPLES – “Other Structures EP”
[Heavenly]
indie-rock
“Other Structures” EP contiene sei brani inediti e remixati tratti dall’album di debutto dei Temples del 2014, “Sun Structures”, di cui ricorre il decimo anniversario.
DAWN RICHARD – “Quiet in a World Full of Noise”
[Merge]
electronic
A tratti intimo, spaccato dell’anima, spettrale e sorprendente, “Quiet in a World Full of Noise” mescola paesaggi sonori atmosferici e orchestrali con melliflui vocalizzi soul, jazz e giornalistici, portando il tutto a casa con un lirismo crudo e confessionale. Il nuovo album trova Dawn Richard al massimo della sua esposizione. Quiet espande le definizioni di ciò che costituisce l’R&B progressivo e d’avanguardia, riscrivendole completamente.
SEUN KUTI & EGYPT 80 – “‘Heavier Yet (Lays The Crownless Head)”
[Ske80]
afrobeat, world
Seun Kuti & Egypt 80 tornano oggi con il nuovo “Heavier Yet (Lays The Crownless Head)”, prodotto da Lenny Kravitz con Damian Marley e Sampa The Great come ospiti. L’appuntamento per ascoltarlo dal vivo in Italia è a fine ottobre a Milano, Roma, Conversano (BA) e Pordenone.
MAYA HAWKE – “Clipped Wings EP”
[Mom+Pop]
indie-pop
Parlando del nuovo lavoro Maya ha dichiarato: “Volevo che Chaos Angel fosse un album compatto. Così è stata dura escludere i pezzi che ora sono su Clipped Wings. Ho aspettato anni per farvene sentire alcuni. Sono davvero speciali per me“.
JAKE BUGG – “A Modern Day Distraction”
[RCA]
indie-rock
L’album, come dicono le note stampa, sarà crudo e diretto e nasce dalla frustrazione che deriva dalla disuguaglianza sociale e cerca di far luce sulle ingiustizie che Jake ha visto perpetrare alla famiglia e agli amici con cui è cresciuto nel corso degli anni.
JAMES BAY – “Changes All The Time”
[EMI]
folk-pop
Il nuovo album di James Bay, “Changes All The Time” mette in luce lelevata capacità di cantare e la voce dinamica dellartista, così come il suo modo di suonare la chitarra, evidenziando la sua evoluzione da ogni angolazione. Questa volta, ha realizzato undici tracce sotto la supervisione del produttore Gabe Simon, insieme a co-autori come Brandon Flowers dei The Killers, Holly Humberstone, Dan Wilson dei Semisonic, Natalie Hemby dei The Highwomen e Kevin Garrett.
WILD PINK – “Dulling The Horns”
[Fire Talk]
indie-rock
John Ross e il suo percorso con i Wild Pink dopo la diagnosi di cancro. Dopo la battaglia con la malattia Ross ha deciso di registrare “Dulling The Horns” dal vivo in studio, nel tentativo di catturare lo stile dei Wild Pink sul palco – più grezzo. Sono sparite le atmosfere scintillanti e gli effetti da studio delle recenti uscite dei Wild Pink. Al contrario, la voce di Ross è contratta contro l’umida distorsione che ricopre ogni canzone.
JONAH YANO – “Jonah Yano & the Heavy Loop”
[Innovative Leisure]
alt-jazz
Yano ha ancora una volta stravolto la sua direzione musicale, realizzando un album sperimentale con l’ensemble dal vivo trasformato in band da studio; 30 minuti d’improvvisazione.
THEE SACRED SOULS – “Got A Story To Tell”
[Penrose]
soul
Atteso seguito del debutto autoprodotto dei Thee Sacred Souls nel 2022, “Got A Story To Tell” contiene 12 nuove canzoni originali, una dichiarazione di squisita maestria da parte di questa giovane band di San Diego la cui storia cresce di giorno in giorno. Registrato e prodotto da Gabriel Roth presso i Penrose Recorders, nello studio Daptone di Riverside, in California, è stato scritto durante il periodo di supporto all’album 2022, che ha riscosso un notevole successo e un’importante tournée che li ha portati in tutto il mondo. Quello che emerge da “Got A Story To Tell” è un apprezzamento di decenni di musica soul e non solo, un suono e un’atmosfera senza tempo, vissuta e molto attuale.
YASMIN WILLIAMS – “Acadia”
[Nonesuch]
songwriting, fingerpicking
Una delle giovani chitarriste soliste più fantasiose del paese secondo il New York Times, Yasmin Williams tocca oggi quota tre dischi in studio il primo per la prestigiosa etichetta Nonesuch. In un intenso viaggio strumentale Williams combina folk, country e blues appalachiani con influenze jazz e elementi di black music in un suono spazioso e affascinante che fa venire in mente tanto le opere di John Fahey quanto gli assolo di Grant Green.
ALISON MOYET – “Key”
[Cooking Vinyl]
indie-pop
L’album, che celebra il 40° anno di attività come solista della ex-vocalist degli Yazoo, contiene nuove versioni di brani della sua carriera. “Ho voluto cogliere l’opportunità di guardare alla traiettoria degli ultimi quattro decenni ed esplorare canzoni che, nella loro forma originale, non sono mai state pienamente realizzate o la cui rilevanza per me è stata alterata dal tempo“, ha spiegato la cantante britannica.
CUMGIRL8 – “the 8th cumming”
[4AD]
indie-rock
Debutto per la formazione americana. Descritto come un utopico e caotico sogno, registrato dal vivo, interamente in analogico, il disco affonda le sue radici in una filosofia che sta molto a cuore alla band: il cyberfemminismo, che affronta il rapporto tra uomo e macchina, natura e tecnologia. In questo contesto, il disco si propone di esaminare le nostre relazioni con il mondo online e fisico da un punto di vista apocalittico.
PALOMINO BLOND – “You Feel It Too”
[Kanine Records]
indie-rock
Abbiamo letto che il sound dei Palomino Blond potrebbe essere accostato a quello che i Lush farebbero se suonassero “Siamese Dream” e tutto sommato direi che ci siamo…
HAZLETT – “Goodbye To The Valley Low”
[Nettwerk Music Group]
folk-pop
Dopo ‘Side A’, la prima parte di “Goodbye To The Valley Low”, pubblicata alla fine del 2023, Hazlett presenta il suo seguito, ‘Side B’, unendo entrambi gli ep in un album completo ed affascinante. Registrato in una cabina off-grid nel bel mezzo del nulla scandinavo, il disco è una raccolta di delicate canzoni indie-folk ricche di aneddoti personali raccontati attraverso il songwriting introspettivo e raffinato di Hazlett.
TELESCREENS – “7”
[Virgin]
indie-rock
La scena rock di New York è viva e vegeta e tra i tanti nomi interessanti ci sono i Telescreens. “7” cattura l’energia grezza e l’evoluzione di una band cresciuta nella frenetica e mutevole scena musicale della città. I Telescreens si sono fatti un nome grazie a performance dal vivo tanto intense quanto coinvolgenti. Passati rapidamente da locali piccoli e intimi come Arlene’s Grocery e Baby’s All Right, sono arrivati a fare il tutto esaurito alla Bowery Ballroom e a esibirsi in eventi di alto profilo come il Governor’s Ball di New York.
RAT BOY – “SUBURBIA CALLING”
[Hellcat]
ska-punk
I RAT BOY hanno registrato a Los Angeles con Tim Armstrong dei Rancid, hanno suonato in festival lontani come il Giappone e la Cina e hanno girato il Nord America con gli Interrupters. Eppure, nonostante tutte queste avventure in giro per il mondo, non c’è posto che si conosca bene come casa propria. Questo è l’argomento centrale che i ragazzi esplorano nel loro terzo album “SUBURBIA CALLING”, in uscita il 4 ottobre via Hellcat. Il frontman Jordan Cardy dice: “Volevo cantare dell’Essex. L’Essex è il luogo in cui viviamo e quando si è cresciuti in un posto si notano delle cose. C’è così tanto da cui attingere. L’Essex è molto vicino a Londra, ma è diverso per molti aspetti. Qui abbiamo molta libertà, abbiamo costruito un posto dove possiamo registrare, provare e stare insieme, un posto che non sarebbe possibile avere a Londra“.
ONEDA – “Formula OneDa”
[Heavenly Recordings]
hip-hop
Dopo aver supportato Kneecap e Baxter Dury ed essersi esibita al Great Escape, OneDa si sta affermando come una delle artiste hip-hop più dinamiche del Regno Unito. La sua musica trascende i generi, fondendo hip-hop, drum and bass, afro-trap e afrobeat, riflettendo le sue origini nigeriane e le sue radici di Manchester. Nota per i suoi abili giochi di parole e i versi poetici, la voce di OneDa è una forza unica nella scena drum and bass in continua evoluzione. Il suo sconfinato talento linguistico e i suoi versi poetici la contraddistinguono.
KIDNAP – “Something Lost, Something Gained”
[ [PIAS] ]
elettronica
Attraverso dieci tracce, Relton ripercorre la sua ultima fase di crescita, mettendo in mostra la migliore scrittura di canzoni della sua carriera. L’elettronica calda e organica si affianca agli elementi acustici e alle voci struggenti che si addicono a uno stato d’animo di riflessione e introspezione, ma l’album è ancora saldamente ancorato alla pista da ballo.
THE BLUETONES – “Drive Thru EP”
[Brainhole]
indie-pop
Chi si rivede. I paladini del britpop Bluetones non mollano e sono ancora in strada: questa è la loro prima uscita dal 2010. Altri EP sono in arrivo…