A quasi tre anni di distanza dall’uscita del loro primo LP, “The Great Regression”, il prossimo 24 gennaio, via Republic Of Music / Domino, i Ditz pubblicheranno un nuovo lavoro sulla lunga distanza, “Never Exhale“.
“Never Exhale” è il suono di una band che non si è fermata un attimo. I DITZ sono stati in tour senza sosta dall’uscita del loro primo album “The Great Regression” e anche prima, viaggiando almeno 100 giorni all’anno da COVID. Le canzoni che compongono il loro ultimo lavoro sono state scritte in tutta Europa, spesso nei giorni di riposo e in sale prove prese in prestito per spezzare i lunghi viaggi in macchina.
Si potrebbe dire che la band tratta la registrazione e la pubblicazione della musica come un ripensamento. Spesso suonano le canzoni dal vivo anni prima della loro pubblicazione, modificandole man mano. Le canzoni del disco finale possono cambiare prima di essere ascoltate come parte dell’album.
‘Never Exhale’ è stato registrato in gran parte negli studi Holy Mountain di Londra, in un gelido gennaio. Il processo è stato irto di ostacoli. Il piano originale, di andare a registrare nel Rhode Island, è stato abbandonato quando ai DITZ è stato offerto un tour di supporto con gli IDLES, anche se l’album è stato comunque mixato dall’ingegnere inizialmente previsto, Seth Manchester (Model/Actriz, Lingua Ignota, Big Brave). Il risultato è un album indurito dalla pressione della sua stessa produzione. Faticoso ma non amato.
I temi dell’album si rivelano meglio con ulteriori ascolti. Il brano d’apertura “Taxi Man” è un’esplorazione di cosa significhi soppesare il proprio impatto sul mondo. L’omonimo tassista potrebbe essere visto come una figura tipo San Pietro, o come Caronte, che trasporta i morti negli inferi.
Più avanti l’album esplora i temi dell’odio e delle divisioni inutili, “Space/Smile” e “It smells like something died in here”, dell’invecchiamento, “Senor Siniestro” e della separazione del fisico dalla realtà, “The Body As A Structure”. È un’opera politica, ma in fondo personale. Più Genet o Kafka che Orwell o Huxley.
Dal punto di vista sonoro, l’album affonda le sue radici nelle consuete influenze dei DITZ, nel noise rock classico come quello dei Jesus Lizard o degli Shellac, o nell’ottuso post-punk dei Fall, ma porta anche influenze fresche. La traccia conclusiva “Britney” potrebbe essere paragonata ai Radiohead o ai Mogwai. Nel complesso, l’album rappresenta una chiara evoluzione rispetto al loro primo lavoro. Un segno delle cose che verranno.
Il frontman C.A. Francis dice del disco:
“Never Exhale” sembra un passo logico rispetto a ‘The Great Regression’. È un documento di ciò che abbiamo fatto e dove siamo stati mentre scrivevamo e provavamo la maggior parte dell’album nei giorni di pausa tra un tour e l’altro. Abbiamo preso in prestito spazi per le prove, a volte donati dalle band con cui abbiamo suonato la sera prima. Dopo di che, la sera successiva, probabilmente debuttavamo con la canzone appena scritta.
Ad anticipare l’uscita ecco il nuovo singolo “Space/Smile”, che potete ascoltare qui sotto.
C.A. spiega:
Credo che “Space/Smile” sia piuttosto unico all’interno dell’album. È il brano più breve con un discreto margine. Siamo diventati famosi per l’uso di cambi di dinamica per creare dramma nella nostra musica, mentre con questo brano abbiamo cercato di evitarlo. Parla di un’escalation.
La formazione inglese inoltre annuncia un tour europeo che passerà anche in Italia nel mese di febbraio e più precisamente all’Arci Bellezza di Milano domenica 25.
Le info per i biglietti si possono trovare qui.
“Never Exhale” Tracklist:
1. V70
2. Taxi Man
3. Space/Smile
4. Senor Siniestro
5. Four
6. God On A Speed Dial
7. Smells Like Something Died In Here
8. 18 Wheeler
9. The Body As A Structure
10. Britney