Sono passati oltre quindici anni dall’uscita di “Dragonslayer”, il quarto LP dei Sunset Rubdown: ora la band di stanza a Montreal è finalmente tornata con questo suo nuovo lavoro.

Credit: Press

Prodotto dagli stessi canadesi insieme a Jordan Koop e poi mixato da Jace Lasek dei Besnard Lakes, il disco esce per la Pronounced Kroog, la label del frontman Spencer Krug.

Nati nel 2005 come progetto di Krug, i Sunset Rubdown si sono poi trasformati in un gruppo vero e proprio prima di sciogliersi nel 2009: nel frattempo Spencer, che è anche tornato insieme ai Wolf Parade, ha continuato a pubblicare nuova musica, prima con il moniker di Moonface e più recentemente a suo nome.

“Losing Light” ci reintroduce nel mondo della formazione di stanza nel Quebec e lo fa nei migliore dei modi: la chitarra acustica accompagna la voce di Krug, ma sono dei synth che definiremmo weird ad aggiungere un’anima al pezzo portandolo verso direzioni inaspettate e mai banali, mentre il contributo vocale della tastierista Camilla Wynne aggiunge un pizzico di nostalgia. Se la malinconia e i toni cupi non mancano in questa canzone, allo stesso tempo sembra emergere una certa emotività nei vocals di Spencer.

Poco più avanti ecco “Candles” che, invece, è basata soprattutto sull’elettronica, che dà una certa vivacità, grazie anche all’aiuto delle percussioni, mentre non manca mai la passione nella voce del frontman.

Molto bella la successiva “Snowball”, una ballata scritta con il piano che rinchiude tutta la malinconia di Krug e allo stesso tempo sa crescere con una strumentazione che si arricchisce di preziosi elementi.

Il primo singolo “Reappearing Rat” è senza dubbio il brano più indie-rock chitarristico di tutto l’album e aggiunge una graditissima seppur inaspettata energia, oltre a un ottimo tocco melodico.

“Cliché Town” poi è una delle più belle e interessanti canzoni di “Always Happy To Explode”: se ancora una volta la voce di Camilla supporta quella di Spencer, il mix tra piano e synth funziona decisamente bene, lasciando spazio per un’altra dose di malinconia e per un attimo di riflessione fino a quando, negli ultimi due minuti di questo lunghissimo brano (oltre sei minuti), la batteria si accende, alzando il ritmo in maniera intensa e immettendo adrenalina nella tranquillità di “Cliché Town”.

Dopo tutto questi anni un ritorno davvero interessante per i Sunset Rubdown: sicuramente questo loro nuovo full-length necessita di alcuni ascolti prima di essere compreso e apprezzato, ma ne vale la pena. La qualità e la creatività di questi musicisti canadesi non si discutono e li hanno portati a creare un altro disco di valore.