“Someday, Now” è il terzo LP di Katy J Pearson e arriva dopo poco più di due anni dal precedente, “Sound Of The Morning”.

Credit: Seren Carys

La musicista nativa di Swindon, ma di stanza a Bristol ormai da un po’ di tempo lo ha registrato in appena quindici giorni ai mitici Rockfield Studios in Galles insieme a una band composta da Davey Newington (Boy Azooga), Huw Evans (H Hawkline) e Joel Burton, tutti suoi compagni di etichetta: “Someday, Now” vede il suono caratteristico della Pearson passato sulla scrivania del produttore elettronico Nathan Jenkins, in arte Bullion (Carly Rae Jepsen, Ben Howard, Nilüfer Yanya, Avalon Emerson).

Dopo l’uscita del suo sophomore l’inglese aveva preso un periodo di pausa per poter rilassarsi e ricaricarsi e questo nuovo disco vuole essere in un certo senso la testimonianza della sua ripresa.

Sebbene la sua anima folk e pop sia sempre ben presente in quasi tutte le sue canzoni, in questo suo nuovo full-length l’impronta del produttore è comunque evidente in più di un’occasione durante questa quarantina di minuti.

La nostalgica “Breathing”, per esempio è un’ottimo esempio di ciò: non mancano la nostalgia e una inconfondibile voglia pop, ma allo stesso tempo si va ad aggiungere una leggera elettronica che port< un gradevole tocco dancey al brano, facendoci muovere il piede con piacere.

In “Maybe” ci sono ancora le chitarre, condite con un po’ di elettronica, e comunque un’impostazione pop malinconica, ma allo stesso tempo gentile ed elegante.

Divertente e poppy, la successiva “Grand Final” conquista con le sue melodie catchy e aperte ed è probabilmente il brano più accattivante tra le dieci canzoni presenti su “Someday, Now”, con le sue belle armonie e le sue intriganti percussioni.

Mentre “Long Range Driver” ci porta con intelligenza e raffinatezza su territori di Americana, “Costant” è costruita attorno al piano, a cui si aggiungono un tocco soft di elettronica e dei fiati, creando un’atmosfera intima, emozionante e speciale.

Katy non si snatura totalmente con questo disco, ma anzi prova anche a esplorare nuovi territori: il risultato è brillante e piacevole.