Suona fin troppo fedele ai canoni classici del genere questo “Mond”, quarto album prodotto dai francesi Soror Dolorosa. La band di Andy Julia (voce), Jean-Baptiste Marquet (chitarra) ed Hervé Carles (basso) ci propone un post-punk stile anni ’80, dai fortissimi toni dark e gotici, i cui lampanti modelli di riferimento sono Depeche Mode, The Cure, Sisters Of Mercy, Joy Division, Gary Numan, Bauhaus, Fields Of The Nephilim e gli immancabili Joy Division.
La cosa che colpisce di più delle nove tracce del disco è la loro assoluta fedeltà con l’estetica e lo stile dei padri putativi dei Soror Dolorosa. Qui non troverete neanche un barlume di originalità o personalità: il gruppo si accontenta di ripetere per filo e per segno la lezione appresa dai grandi del passato della new wave, della dark wave, del death rock più sintetico, del synth pop più algido e dell’industrial più umana. La musica di “Mond”, per quanto affascinante e ben confezionata, proviene direttamente da un’epoca giurassica; se questo lavoro fosse uscito nel 1984 invece che nel 2024, nessuno avrebbe gridato a chissà quale miracolo d’innovazione.
Innegabilmente la band d’Oltralpe ci sa fare, e dimostra di conoscere alla perfezione tutte le caratteristiche e gli aspetti nobili del post-punk più cupo, crepuscolare, melodico e romantico. Nonostante la totale assenza di colpi di scena, i Soror Dolorosa risultano credibili e convincenti nella loro appassionatissima operazione nostalgica. Le loro canzoni sprizzano eleganza e oscurità da tutti i pori, e la scelta di mantenersi sempre in bilico tra il rock più corposo e l’elettronica più tenebrosa rende alquanto intrigante l’ascolto di un album che, come già scritto, non punta in alcun modo sull’effetto sorpresa per lasciare il segno. Piacerà da impazzire ai più instancabili amanti di un certo tipo di post-punk d’antan ma, purtroppo, solo ed esclusivamente a loro.