Schorle, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

A metà settembre, via No Filter / PIAS, è uscito il primo attesissimo album dei Gurriers, “Come And See“: la formazione di stanza a Dublino lo ha registrato a Leeds insieme al produttore Alex Greaves ed è attesa anche dalla sua prova live che, stando a ciò che si legge in rete, sembra promettere davvero bene.

La band irlandese ha guadagnato tantissimi elogi negli ultimi mesi e il suo passaggio in Italia suscita ovviamente interesse: dopo la data all’Arci Bellezza di Milano di ieri sera, oggi i Gurriers si trovano al Covo Club di Bologna, dove la sala è comunque piuttosto piena nonostante sia domenica.

Le dieci e mezza sono passate da pochi attimi quando il gruppo di Dublino sale sul palco della storica venue di viale Zagabria, prossima ormai a festeggiare i quarantacinque anni di vita: ad aprire la serata è “Nausea”, opening-track anche del loro esordio full-length. Il rumore di una sirena ci introduce verso il loro mondo noise inarrestabile e cattivo con i riff delle chitarre che arrivano dritti in faccia ai fan, mentre il frontman Dan Hoff grida nel suo microfono creando un’atmosfera di puro delirio.

Altrettanto incisiva e scoppiettante è anche la successiva “Close Call”, altro momento di totale follia dagli elettrizzanti toni dark e dal ritmo inarrestabile.

Poi è la volta di “Des Goblin”, in cui il cantante invita il pubblico bolognese a ballare e, dobbiamo ammetterlo, ne ha ben donde: la velocità, in particolare nel coro, è incredibile, mentre la sezione ritmica si fa sempre più potente e trascinante, andando perfino a toccare rumorosissimi territori industrial.

La band irlandese non ti lascia un secondo per respirare e anche se il post-punk di “Dipping Out” ha una maggiore apertura verso le melodie, comunque i livelli di adrenalina del loro live-show non si abbassano mai.

Subito dopo “No More Photos”, con le sue durissime linee di basso e le sue inarrestabili chitarre, arriva ancora dritta e decisa in faccia, sempre pronta a incendiare i numerosi presenti, che rispondono ballando.

Se qualcuno pensava che “Prayers”, con quel suo tono post-punk cupo e riflessivo, fosse il momento giusto per una dovuta pausa, si sbaglia di grosso perché nel finale il ritmo ritorna eccitante e la cattiveria dei Gurriers ritorna a esplodere.

“Approchable”, definita come una canzone anti-fascista da Hoff, è un altro totale delirio che scatena l’ennesimo pogo tra il pubblico del Covo Club, mentre la title-track “Come And See” chiude la serata con una maggiore delicatezza, anche se la strumentazione rimane comunque piuttosto incisiva.

Un live decisamente sudato ed esaltante e dai ritmi altissimi, che ha confermato quanto di buono avevamo già scritto sulla band di Dublino: dal vivo i Gurriers sanno dare veramente tutta la loro anima ai fan e per questo i loro concerti diventano appuntamenti imperdibili.