Non può passare sotto silenzio la nuova uscita a nome trust fund che vede ovviamente coinvolto Ellis Jones. Il fatto che sia praticamente un disco acustico, in cui il nostro si allontana dal suo particolare indie rock, non è certo una nota a sfavore, anzi: la sua proposta, così calda, semplice e diretta è felicissima per mettere in luce come Ellis sia un creatore di canzoni magistrali. Non serve avere chissà quali strutture sonore, bastano anche pochi elementi per accorgersi di avere di fronte uno scrittore dal talento sopraffino.
Nick Drake potrebbe essere subito preso a modello di riferimento, in queste suggestive trame agrodolci e spesso malinconiche, accentuate, ogni tanto dalla felice (direi felicissima ed evocativa) presenza di archi che potenziano le magnifiche melodie del nostro, eppure io ammetto di aver colto anche rimandi ai Belle & Sebastian più diretti o addirittura profumi di quel breve (ma intenso) periodo che era stato definito New Acoustic Movement, con i primi Kings Of Convenience che guidavano una truppa di ottime band che avevano come motto il detto “Quiet Is the New Loud”.
Difficile citare un pezzo che mi colpisca di più, perché la forza del disco è proprio nel flusso continuo che avviluppa l’ascoltatore e nello stesso tempo lega anche i brani, che guardano agli anni ’60, ma anche a certe andature da bossa nova che sono veramente deliziose. Ci sono anche dei momenti in cui compare una voce femminile e vi giuro che sono duetti da pelle d’oca.
Bentornato Ellis!
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trust fund: Bandcamp