Bella serata stasera al Covo Club, tra l’altro totalmente made in Emilia-Romagna.
La line-up di oggi vede Giungla e Her Skin esibirsi sul palco della storica venue di viale Zagabria, entrambe con una nuovissima pubblicazione all’attivo.
La musicista e produttrice ravennate, ma di stanza a Milano, infatti, ieri ha dato alla luce, via Factory Flaws, il suo primo LP, “Distractions”, e quella di stasera è davvero un’ottima occasione per presentarlo.
L’ex frontwoman degli Heike Has The Giggles arriva sul palco accompagnata solamente da un batterista e, nella quarantina di minuti a sua disposizione, regala al pubblico emiliano un bel set che punta soprattutto sulla sua anima rock, sorprendendoci piacevolmente e accendo i fan venuti ad ascoltarla.
Her Skin, invece, ha realizzato sempre ieri, via We Were Never Being Boring, un nuovo EP, “Every House Is Haunted” e qui al Covo gioca praticamente in casa, abitando ormai da qualche anno a Bologna.
Avevamo molto apprezzato il suo secondo album, “I Started A Garden“, uscito poco più di un un paio di anni fa, e ora questo ritorno è ovviamente molto gradito e non potevamo fare a meno di passare in viale Zagabria ad ascoltare anche dal vivo le sue nuove canzoni.
Sono quasi le undici e cinquanta quando Sara Ammendolia, titolare del progetto, sale sul palco del Covo accompagnata solamente dal solo Daniele Rossi (Gazebo Penguins, Maria Antonietta) al piano: ad aprire ci pensa “A Part Of Your World”, opening-track anche del lavoro uscito ieri. Subito possiamo percepire la grandissima emotività di questo pezzo, che tocca il cuore dei presenti in sala con la sua gentilezza e la sua intimità.
Subito dopo sale la sua band al completo e “Practical Magic” ci porta invece su territori indie-rock con le chitarre che spingono e regalano sensazioni poppy che, partendo da una base folk, ci portano verso qualcosa di più adrenalinico.
La bellezza di “Birthday” ci fa scendere qualche lacrima dagli occhi tra il suo velo di malinconia e quella sua atmosfera di intimità così evidente e, mentre la voce della musicista modenese sembra voler cullare i presenti, il contrabbasso di Rossi impreziosisce la qualità del brano.
L’eleganza e la tenerezza non mancano nemmeno nella successiva “Moving Out”, anch’essa parte del nuovo EP.
Non poteva ovviamente mancare anche il vecchio singolo “Prickly Pear” che, rispetto alla sua versione del disco, ha un drumming incisivo e il contrabbasso: le sensazioni che ne escono sono davvero bellissime e piene di grazia, con la gentile melodia che fa da padrona.
E mentre dietro ai musicisti sul palco continuano a scorrere immagini prese dai vari tour che Sara e compagni hanno fatto durante gli anni, ecco “Sober”, ottimo esempio di indie-pop malinconico, rafforzato dalle energiche chitarre.
Ci lasciamo cullare dalle fantastiche melodie di “Confident” che, nonostante i suoi toni chiaro-scuri, sa coinvolgere con le sue sei corde e l’innesto inaspettato, ma alquanto gradito del contrabbasso di Rossi.
Sara rimane da sola per le ultime due canzoni della serata ed è “Ghosts”, ultimo pezzo anche di “Every House Is Haunted”, a chiudere la serata con quei suoi arpeggi gentili e quella sua atmosfera triste, ma gentile.
In appena un’ora Her Skin ci ha incantato con le sue canzoni che trasmettono intimità ed emozioni pure: non possiamo che sperare di ascoltare presto altre canzoni così piacevoli e sincere.